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Approfondimenti Trigliceridi: curiosità, ultime notizie e tanto altri su come gestire la propria dieta in caso di valori alti.

Tabagismo apparato cardiovascolare

Tabagismo apparato cardiovascolare

La sindrome tossica dovuta all’uso costante e prolungato di tabacco definita tabagismo arreca diversi danni a carico di vai organi e tessuti del corpo, in particolare le zone maggiormente colpite risultano essere l’apparato cardiovascolare e l’apparto respiratorio. I danni prodotti dal fumo di tabacco sono da attribuire principalmente alla composizione chimica del tabacco dove si accumula un’alta concentrazione di nicotina, ma anche altre sostanze cancerogene, a cui si aggiungono nella fase gassosa composti tossici come l’ossido d’azoto ed il monossido di carbonio. Le sostanze tossiche alla base del tabacco sono nocive anche su altri distretti anatomici tra cui il tratto orofaringeo, il tratto digestivo compreso tra esofago e stomaco, l’apparato genitale, la pelle, il cuoio capelluto, il cervello, le ossa, la vescica, i reni, il pancreas, l’utero. Il fumo provoca gravi alterazioni per quanto riguarda la circolazione sanguigna, i danni a carico dell’apparato cardiovascolare possono provocare episodi di coronaropatia, si tratta di anomalie di tipo anatomico o funzionale delle arterie coronarie, cioè dei vasi sanguigni che portano sangue al muscolo; esiste un rapporto direttamente proporzionale tra il numero di sigarette fumate al giorno ed il rischio di malattia coronarica. I fumatori sono spesso vittime di altri disturbi quali: casi di ipertensione, livelli ridotti di ossigeno nel sangue, aterosclerosi, vasocostrizione, persistente, rischio di ictus, aneurisma cerebrale. Continue reading

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Colesterolo funzioni essenziali per l’organismo

Colesterolo funzioni essenziali per l’organismo

Oltre ad evidenziare le caratteristiche negative dal punto di vista salutistico legate ad un incremento dei suoi valori a livello ematico, il colesterolo svolge nell’organismo diverse funzioni essenziali visto che si tratta di un nutriente di grande ausilio per l’organismo; questo lipide viene utilizzato dal nostro organismo principalmente come riserva energetica. Ed infatti questo nutriente rappresenta un componente importante per le membrane strutturali delle cellule, il colesterolo conferisce una maggiore fluidità alle membrane cellulari; è un nutriente necessario alla biosintesi di alcuni composti a struttura steroidea tra cui acidi biliari, ormoni surrenalici, va specificato che è precursore dei glucocorticoidi attivati nel metabolismo di carboidrati, lipidi e proteine; inoltre è precursore degli ormoni androgeni, testosterone, estrogeni e progesterone, coinvolti nella funzione e nello sviluppo sessuale. Questo lipide è presente nell’organismo in differenti distretti dove assolve ad altri compiti fondamentali, il colesterolo va a comporre l’aldosterone, un ormone che regola l’escrezione di sali minerali e dell’acqua dai reni ed inoltre è il precursore della vitamina D, una sostanza indispensabile per il metabolismo del calcio che conferisce robustezza alle ossa. Non va poi trascurata l’importanza del colesterolo durante la gravidanza dal momento che questo nutriente favorisce la corretta formazione del feto, per cui i suoi livelli devono essere mantenuti nel range della normalità durante tutta la gestazione. Continue reading

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Sport che fanno bene al colesterolo

Sport che fanno bene al colesterolo

Una concentrazione di fattori possono favorire la lotta alla ipercolesterolemia partendo da un corretto stile di vita, una dieta sana e la pratica di alcune attività fisiche visto che ci sono diversi sport che fanno bene al colesterolo. L’esercizio fisico oltre a favorire la perdita di peso è di grande ausilio contro gli alti valori nel sangue di del colesterolo, di fatto per contrastare la concentrazione di questo lipide a livello ematico è necessari ridurre la sedentarietà. Si raccomanda di praticare un’attività sportiva, con una durata ed intensità adeguate, soprattutto ai soggetti in buona salute e forma discreta, che si trovano a fare i conti con il colesterolo cattivo che tende ad attestarsi su dei valori alti. Bisogna in questo caso dedicarsi a quegli sport che riducono LDL per alzare il livello di colesterolo buono HDL: l’attività aerobica praticata con regolarità aumenta i livelli di colesterolo HDL dal 3 al 9% , si tratta nello specifico di attività fisiche aerobiche cardiologicamente allenanti, nel corso di questo tipo di attività sportiva le pulsazioni cardiache devono arrivare ad almeno 100-120 , per cui l’attività sportiva deve essere intensa, di lunga durata e deve essere praticata almeno 3 volte alla settimana. Continue reading

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Ripulire le arterie con la dieta

Ripulire le arterie con la dieta

Per scongiurare le complicanze connesse con l’aterosclerosi è necessario ripulire le arterie con la dieta. Le arterie sono dei vasi sanguigni che trasportano il sangue ricco di ossigeno dal cuore ai vari tessuti del corpo, possono verificarsi dei processi patologici a carico delle pareti delle arterie a causa dell’accumulo di trigliceridi e di colesterolo cattivo, a cui si aggregano altre sostanze quali calcio, rifiuti cellulari e fibrina; invece le arterie sane sono caratterizzate da pareti interne lisce che lasciano fluire liberamente il sangue, in presenza invece di una placca le arterie possono occludersi ostacolando il flusso di sangue. I soggetti che hanno alti livelli di lipoproteine ​​a bassa densità che compongono il colesterolo cattivo e bassi livelli di lipoproteine ​​ad alta densità, che invece costituiscono il colesterolo buono, sono maggiormente esposti al rischio di sviluppare aterosclerosi che può esporre a diverse patologie quali: arteriopatia periferica, malattia coronarica, malattia dell’arteria carotidea, infarto del miocardio, ictus. È importante mantenere le arterie sane attraverso un regime alimentare caratterizzato da alimenti sani che hanno lo scopo di ripulire le arterie pulite e migliorare la salute del cuore. Continue reading

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Disordini del metabolismo lipidico 

Disordini del metabolismo lipidico

In presenza di una condizione in cui il soggetto evidenzia dei livelli elevati di lipoproteine a bassa densità (LDL) e valori alti di trigliceridi si possono rilevare dei disordini del metabolismo lipidico che possono esporre il soggetto al rischio di sviluppare malattie del cuore. Possono sorgere disturbi congeniti del metabolismo lipidico si tratta di alterazioni relative alla generazione di energia da grassi o acidi grassi, questa fonte consente di generare energia indispensabile per il funzionamento di tutto il corpo, in pratica i grassi LCT vengono trasportati al fegato dove all’interno dei mitocondri vengono degradati attraverso il processo di beta ossidazione. Si parla di disturbi al plurale perché possono registrarsi in ambito medico diverse disfunzioni che possono interessare il processo di metabolizzazione, in particolare nei pazienti in sovrappeso oppure con obesità può emergere nel tempo un’alterazione del profilo lipidico traducibile in un quadro clinico caratterizzato da ipertrigliceridemia che espone il soggetto ad un aumentato rischio coronarico e cardiovascolare. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Lipidogramma concentrazione di sostanze grasse nel sangue. Continue reading

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Chilomicroni quali funzioni hanno

Chilomicroni quali funzioni hanno

A livello intestinale dopo un pasto lipidico vengono  prodotte delle grosse lipoproteine dette chilomicroni, che trasportano i trigliceridi ed il colesterolo assunti durante l’alimentazione, queste componenti assolvono al compito di rivelare l’indice di assorbimento intestinale di lipidi e la loro funzione è quella di trasportare principalmente trigliceridi e colesterolo. Queste lipoproteine dopo essere state prodotte a livello dell’intestino passano nel sistema linfatico per poi immettersi nella circolazione sanguigna per accedere infine ai capillari dei tessuti che utilizzano il colesterolo e i trigliceridi, come ad esempio il tessuto adiposo ed il tessuto muscolare; l’esistenza dei chilomicroni, presenti esclusivamente dopo i pasti, si esaurisce una volta che queste componenti arrivano al fegato. Si possono evidenziare dei difetti nel metabolismo dei chilomicroni che si traducono con l’insorgenza di iperchilomicronemia, una condizione patologica che si viene ad evidenziare a causa di un deficit di lipoproteinlipasi o di un deficit dell‘apoC2. Per altre notizie si rimanda alla lettura dell’articolo Ipotrigliceridemia le possibili spiegazioni. Continue reading

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Classificare iperlipidemie come avviene

Approfondimenti

Classificare iperlipidemie

Il quadro clinico delle iperlipidemie viene diagnosticato in presenza di un livello di colesterolo e/o di trigliceridi alto a livello ematico, facendo riferimento a questi dati si vengono a classificare tre diverse forme di iperlipidemie quali: ipercolesterolemie, ipertrigliceridemie, iperlipidemie combinate caratterizzate dalla compresenza di livelli alti di colesterolo e di trigliceridi. Si tratta di patologie riconducibili a diversi fattori eziologici tra cui alcune cause congenite, spesso uno stile di vita sregolato caratterizzato da un regime alimentare non sano in associazione alla sedentarietà possono favorire l’insorgenza di tali problematiche. Per impostare un’adeguata terapia dopo aver accertato l’esistenza di una iperlipidemia, è importante deliberare se si tratti di una forma primitiva o secondaria, in base quindi all’attuale classificazione delle iperlipidemie si esegue l’elettroforesi del siero con cui è possibile individuare le lipoproteine che includono i lipidi ematici, ogni singolo fenotipo è causato dalla presenza di un’alterazione primitiva del metabolismo lipidico da classificare come iperlipoproteinemie primitive, oppure si possono riscontrare delle anomalie metaboliche causate da altri fattori che delineano il quadro clinico dell’iperlipoproteinemie secondarie. Maggiori informazioni sull’argomento si trovano su Iperlipoproteinemia tipi e forme. Continue reading

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Test Lipidomic Profile a cosa serve

Test Lipidomic Profile a cosa serve

Per valutare la composizione lipidica delle membrane cellulari si ricorre al test Lipidomic Profile con cui è possibile determinare lo stato di salute del soggetto mediante l’identificazione sistematica dei lipidi, facendo anche riferimento alla caratterizzazione strutturale e funzionale dei grassi permettendo così di diagnosticare eventuali condizioni patologiche. L’esecuzione del test su un campione di sangue venoso si focalizza sull’analisi degli acidi grassi plasmatici e di membrana dei globuli rossi. Il Lipidomic Profile consente quindi di valutare lo stato nutrizionale e metabolico del soggetto con lo scopo di identificare eventuali deficit oppure un eccesso di enzimi del metabolismo degli acidi grassi polinsaturi o di acidi grassi; questo esame è quindi utile nella prevenzione e nella diagnosi delle malattie, inoltre permette di monitorare il paziente per appurare l’efficacia delle terapie. Il contesto clinico in cui viene eseguito il test è quelli relativo a patologie cardiovascolari, obesità, malattie infiammatorie, malattie neurodegenerative, patologie oculistiche oppure dermatologiche. Per altre notizie si rimanda alla lettura dell’articolo Film idrolipidico quale funzione ha. Continue reading

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Film idrolipidico quale funzione ha

Film idrolipidico funzioni e composizione

Lo strato protettivo che riveste la pelle proteggendola dalle aggressioni esterne è formato dal film idrolipidico o mantello acido prodotto dalle ghiandole sebacee e sudoripare e dalla traspirazione, in particolare questa pellicola protettiva della pelle consente di mantenere l’emollienza cutanea, contrastando l’eventuale aggressione da parte di patogeni. Dopo la produzione del film questa sostanza defluisce nei solchi cutanei concentrandosi nei diversi distretti in maniera differente, di fatto l’accumulo nelle ghiandole sudoripare e sebacee determina zone più o meno dotate del rivestimento idrolipidico. La composizione del film idrolipidico prevede la presenza di: sebo, acqua, detriti cellulari derivati da residui dei cheratinociti, sostanze di derivazione batterica oppure esogena. È fondamentale proteggere l’integrità di questa pellicola cutanea visto che ad essa spettano diverse funzioni che preservano la stessa salute della pelle, di fatto lo strato protettivo impedisce che avvenga l’evaporazione dell’acqua presente nell’epidermide attivando nel medesimo tempo un’azione antimicrobica ed antinfettiva questo perché questo mantello acido prevede una composizione chimica leggermente acida che consente di mantenere  il pH cutaneo ben equilibrato e quindi in grado di contrastare le sostanze alcaline e di prevenire la colonizzazione di patogeni. Il film idrolipidico può andare incontro ad impoverimento a causa di diversi fattori tra cui l’uso di detergenti che possono inaridire la pelle, anche l’aria secca e calda può alterare la composizione dello strato protettivo della pelle, nei bambini spesso si può verificare il degrado del mantello acido a causa del continuo contatto con il pannolino. Altre notizie si trovano su Tessuto cardiaco alta percentuale di grasso di deposito. Continue reading

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Terapia farmacologica e rischio cardiovascolare

Terapia farmacologica e rischio cardiovascolare

Per favorire la riduzione del rischio cardiovascolare si deve intraprende una cura personalizzata per ogni paziente con lo scopo di ottenere degli obiettivi specifici che possono mutare da soggetto a soggetto, in particolare la relazione tra terapia farmacologica e rischio cardiovascolare assume un ruolo decisivo per poter controllare la dislipedemia nei pazienti con diabete di tipo 1 e 2 ma anche la malattia renale di carattere cronico. In base alle linee guida mediche europee ed internazionali nella valutazione dei benefici relativi della terapia farmacologica assume un ruolo decisivo la definizione del rischio cardiovascolare individuale generale, inoltre soffermandosi sul rapporto tra rischio e beneficio si vengono ad evidenziare diversi parametri fondamentali per il proseguimento della cura visto che forniscono eventuali effetti avversi e la durata del trattamento. Il trattamento di elezione in caso di dislipedemia consiste nell’assunzione di statine con lo scopo di prevenire il rischio cardiovascolare, questa terapia viene generalmente prescritta a soggetti colpiti da ipercolesterolemia familiare, iperlipidemia combinata e diabete. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Quadro clinico dell’insufficienza renale associato a dislipidemia. Continue reading

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