Come si evidenzia l’arteriopatia periferica

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Una malattia come l’arteriopatia periferica viene provocata da una ridotta circolazione del sangue nelle arterie che portano il sangue agli arti inferiori, la riduzione dell’afflusso di sangue alle arterie degli arti superiori ed inferiori si deve all’ostruzione ed al restringimento delle arterie che portano il sangue dal cuore ai muscoli d agli organi del corpo umano. Questa patologia del sistema circolatorio è spesso provocata dall’aterosclerosi, una patologia a carico delle pareti interne delle arterie, caratterizzata dalla formazione di placche di materiale lipidico, proteico e fibroso che determinano il restringimento del lume del vaso arterioso: alcune arterie si rimpiccioliscono progressivamente arrivando talvolta alla totale occlusione provocando così un ridotto apporto di sangue. Tra gli altri fattori di rischio che possono favorire l’insorgenza dell’periferica bisogna segnalare condizioni quali: l’età, le persone con più di 50 anni sono più esposte al rischio di sviluppare la malattia con maggiore coinvolgimento dei soggetti ultrasettantenni di sesso maschile; il fumo di sigaretta; alti livelli di colesterolo e trigliceridi; la pressione alta; la presenza di diabete; i valori alti di omocisteina; una condizione di sovrappeso o di obesità; la vita sedentaria caratterizzata da ll’assenza di esercizio fisico. Altre informazioni si trovano su http://www.humanitas.it/malattie/arteriopatia-periferica.

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Possibili trattamenti

arteriopatia periferica

arteriopatia periferica

Il quadro dei sintomi dell’arteriopatia periferica si evidenzia generalmente quando la malattia è ad uno stadio avanzato, quando non si manifesta in forma grave la palattia può essere asintomatica oppure caratterizzarsi con una sintomatologia lieve. Il principale segno clinico dell’arteriopatia periferica è rappresentato dalla claudicatio intermittens, che si evidenzia con la percezione di un dolore muscolare  a carico delle gambe o delle braccia, di solito la manifestazione dolorosa si innesca durante lo svolgimento di diverse attività, mentre la localizzazione del dolore dipende dalla posizione dell’arteria colpita da ostruzione o restringimento; la maggioranza delle testimonianze dei pazienti riferiscono la sensazione di dolore al livello del polpaccio. In associazione alla claudicatio intermittens possono presentarsi altri sintomi sono: intorpidimento e/o debolezza dell’arto colpito; alterazione cutanea a livello dell’arto colpito; l’arto colpito risulta più freddo; formazione di piaghe; negli uomini può manifestarsi la disfunzione erettile. Il trattamento della malattia prevede la correzione  degli eventuali fattori di rischio, per preservare l’arto e per ridurre il rischio di sviluppare infarto ed ictus vengono prescritte delle terapie farmacologiche per migliorare la circolazione; i pazienti con situazioni più gravi possono essere sottoposti ad angioplastica, una procedura non chirurgica che consiste nel far arrivare una sonda con un palloncino nell’arteria occlusa per dilatarla gonfiando il palloncino oppure uno stent; l’intervento chirurgico è necessario quando le altre vie terapeutiche non sono soddisfacenti.

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