Dieta trigliceridi: cambiare lo stile di vita

Trigliceridi dieta
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Dieta trigliceridi: cambiare lo stile di vita

Trigliceridi dieta: esiste una correlazione tra cibo e concentrazione di grassi nel sangue? I trigliceridi sono una forma chimica molto comune di grasso, essenziali per fornire energia al corpo. Sono prodotti dal fegato – come il colesterolo – , e si trovano in alimenti vegetali, animali. Se controllare i valori del colesterolo è divenuto quasi comune come misurare la pressione sanguigna o il peso, è altrettanto importante monitorare i livelli di trigliceridi. Con l’espressione “trigliceridi alti”, ci si riferisce a valori anormali, al di sopra di livelli ritenuti ottimali. Un termine più tecnico utilizzato per indicare tale condizione, è ipertrigliceridemia.

Dieta trigliceridi: dal test alla tavola

Dieta trigliceridi

Dieta trigliceridi: più frutta e verdura in tavola

I valori trigliceridi possono essere misurati attraverso un comune esame del sangue, chiamato pannello lipidico, da cui è possibile rilevare anche i livelli di colesterolo totale, di colesterolo “buono” e “cattivo”. Il prelievo viene effettuato dopo il digiuno notturno, dal momento che un pasto, soprattutto se abbondante, può alterare i risultati e aumentare artificialmente i livelli di trigliceridi. Valori considerati ottimali si attestano al di sotto dei 150 milligrammi per decilitro (mg/dL). Alti valori trigliceridi tenderebbero a comparire in concomitanza con altre condizioni e/o patologie potenzialmente dannose per la salute, ma intorno all’argomento, oggetto di continui studi e approfondimenti, vi è ancora poca chiarezza.

Sappiamo che un livello di colesterolo buono relativamente basso, è un fattore di rischio per le malattie cardiache e che gli esami del sangue per i trigliceridi possono mostrare una certa variabilità. Molti esperti ritengono che alti livelli di trigliceridi nel sangue potrebbero moltiplicare gli effetti negativi di colesterolo alto, pressione alta e diabete. Alcune ricerche suggeriscono inoltre che trigliceridi al di sopra del limite ritenuto normale, rappresentano un fattore di rischio più significativo per le donne che per gli uomini. Ma, anche in questo caso, si tratta di una evidenza da molti contestata. Un punto è chiaro però: una dieta sana ed un regolare esercizio fisico possono abbassare sensibilmente i livelli di trigliceridi, migliorare il colesterolo e ridurre il rischio di malattie cardiovascolari.

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Trigliceridi: linee guida da seguire ogni giorno

Esistono diversi fattori (o cause) all’origine di alti livelli trigliceridi e tra queste va citata una dieta scorretta. L’obesità, l’insulino-resistenza, l’eccessiva assunzione di alcool, il diabete di tipo 2, le malattie ipotiroidee e renali, soprattutto se associate a cattive abitudini alimentari, possono infatti innalzare i livelli dei trigliceridi e compromettere gravemente lo stato di salute del paziente. Anche l’uso di farmaci, la sedentarietà e alcuni problemi genetici che impediscono al metabolismo di gestire in modo efficace i trigliceridi, possono incidere sul valore dei grassi nel sangue.

Cambiamenti dello stile di vita, accompagnati da una dieta equilibrata e “intelligente”, possono abbassare i trigliceridi alti di ben il 20%. Ecco alcune linee guide fondamentali:
– Perdere peso
Se siete in sovrappeso, perdere dal 5 al 10 per cento del peso corporeo consente di ridurre i trigliceridi di circa il 20 per cento.
– Tagliare lo zucchero
Se ne raccomanda l’assunzione di una quantità pari al 5 per cento delle calorie giornaliere
– Fare scorta di fibra
Limitare il consumo di zuccheri e altri carboidrati raffinati e concentrarsi piuttosto su cibi ricchi di fibre, come verdura, frutta e cereali integrali.
– Seguire una dieta a basso contenuto di grassi
La quantità di grassi introdotta con l’alimentazione deve rappresentare circa il 25-35 per cento delle calorie giornaliere assunte. E’ raccomandabile tagliare i grassi saturi, che si trovano ad esempio nella carne rossa, nei volatili, nel burro, nei formaggi, nel latte di cocco e di palma, e i grassi trans contenuti ad esempio nelle margarine.
– Introdurre acidi grassi omega-3 nella dieta
Pesci grassi come salmone, aringhe, sardine, trota di lago e tonno bianco sono ottime fonti di acidi grassi omega- 3
– Limitare (o eliminare) l’alcool
Alcuni studi hanno collegato quantità (anche piccole) di alcool a modesti incrementi dei trigliceridi
Anche se non esiste sufficiente ricerca scientifica che colleghi gli effetti dei singoli alimenti sulla riduzione di trigliceridi alti, le linee guida dietetiche di cui sopra puntualizzano alcune raccomandazioni alimentari piuttosto chiare e, senza dubbio, salutari.

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