Fibrati azione ipolipidemizzante
Per abbassare i valori di colesterolo ed i livelli plasmatici di trigliceridi vengono prescritti i fibrati, dei farmaci specifici capaci di attivare un’azione ipolipidemizzante agendo a diversi livelli. Questa classe di farmaci è in grado di stimolare il catabolismo delle VLDL ossia delle particelle lipoproteiche che trasportano i trigliceridi ed il colesterolo nel sangue, un’attività mediata dall’attivazione dell’enzima lipasi lipoproteica in grado di idrolizzare i trigliceridi; inoltre i farmaci fibrati sono capaci di ridurre la sintesi di VLDL a livello epatico quindi sono in gardo di facilitare l’eliminazione biliare del colesterolo inibendo l’attività dell’enzima HMG-CoA-reduttasi che a livello epatico prende parte alla produzione di colesterolo; infine stimolando la sintesi della lipoproteina Apo A1 questi farmaci vanno ad incrementare i livelli di colesterolo buono in misura del 10-15%. Oltre ad essere prescritti per ridurre i valori dei lipidi ematici, i fibrati trovano altro impiego terapeutico, nello specifico la classe del bezafibrato e del fenofibrato abbassano la concentrazione a di fibrinogeno, una proteina coinvolta nel processo di coagulazione del sangue, favorendo il calo dei livelli della fibrinogenemia e riducendo l’aggregabilità piastrinica il sangue perde di densità, riducendo così il rischio di formazione di trombi nei vasi sanguigni.
Alcune precisazioni
In genere i fibrati sono ben tollerati dall’uomo, si tratta inoltre di presidi medici che possono contare su un alto livello di sicurezza, anche se la loro assunzione può provocare dei disordini gastroenterici nel lungo periodo e nei soggetti più predisposti ad andare incontro a tali manifestazioni. Alcuni pazienti devono fare attenzione nel caso di assunzione di tali presidi medici, in particolare i soggetti che soffrono di insufficienza renale devono assumere i fibrati in dosaggio ridotto, anche i pazienti colpiti da patologie epatiche devono assumere con cautela questi farmaci. Possono sorgere eventuali effetti collaterali anche se rari che si esplicano nella comparsa di eruzioni cutanee, talvolta possono causare la formazione di calcoli in soggetti che hanno una bile più densa.