Malattie cardiovascolari biomarcatori
Le malattie cardiovascolari rappresentano un grave problema di salute pubblica, per tale ragione verso di esse è sempre molto vivo l’interesse con lo scopo principale di identificare nuovi fattori di rischio cardiovascolare per migliorare la conoscenza della malattia e favorire l’identificazione dei fattori di rischio che vengono ricercati tramite lo studio di biomarcatori circolanti. Tra le principali cause che giocano un ruolo centrale nello sviluppo di queste condizioni patologiche bisogna segnalare condizioni quali: l’età, il sesso maschile, il fumo, la familiarità per cardiopatia ischemica, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’ipercolesterolemia; questi fattori di rischio da soli non sono sufficienti ad interpretare tutti i casi di infarto che si registrano nei soggetti considerati non a rischio. Con lo scopo di fornire una spiegazione più esaustiva sull’eziologia delle malattie cardiovascolari sempre più frequentemente gli studi clinici si indirizzano verso l’individuazione di nuovi marcatori legati a cicli metabolici oppure alla componente genica, per poter identifcare lo sviluppo di una determinata patologia cardiovascolare. Per approfondimenti si rimanda alla lettura di http://www.laboratoriogenoma.eu/prestazioni_sottocategoria.asp?IdCat=17&IdSubCat=823.
Medicina predittiva: il ruolo della costituzione genetica
I biomarcatori per essere adoperati nella routine clinica devono essere validati attraverso il soddisfacimento di requisiti precisi quali: il biomarcatore deve essere individuato in maniera semplificata facendo ricorso a test di facile lettura; il biomarcatore deve aggiungere nuove informazioni a quelle già esistenti; il marker deve garantire un supporto di tipo clinico per supportare il paziente. Anche la dimensione molecolare della medicina, che va a costituire la medicina predittiva è entrata a far parte dell’ambito di studio delle malattie cardiovascolari, in questo caso le informazioni vengono ottenute analizzando la costituzione genetica di un soggettocon lo scopo di predire il rischio a sviluppare una determinata patologia nel corso della vita. La componente genetica permette quindi di rilevare la suscettibilità nei confronti di malattie complesse, identificando alcuni polimorfismi genetici che se associati a delle specifiche componenti ambientali possono incrementare il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari.