• Azione ipocolesterolemizzante gemmoderivato di olivo

    Azione ipocolesterolemizzante gemmoderivato di olivo

    Grazie alla sua azione ipocolesterolemizzante il gemmoderivato di olivo, chiamato Olea europaea, può essere prescritto ai soggetti che hanno livelli alti di trigliceridi e di colesterolo cattivo nel sangue. Il preparato della pianta possiede anche proprietà disintossicanti e diuretiche; si aggiunge poi un’azione antisclerotica utile per il trattamento delle sindromi sclerotiche provocate da senilità o diabete; non bisogna poi trascurare la sua azione ipotensiva benefica sui soggetti che soffrono di pressione arteriosa alta. Da alcuni studi scientifici è stato appurato che tra i principi attivi contenuti nelle foglie d’ulivo vi è l’oleuroposide che insieme ad altre sostanze consente di ridurre la pressione arteriosa attivando un’azione positiva sulla vasodilatazione periferica, in particolare i principi attivi dell’ulivo sono in grado di intervenire sul metabolismo del rame, un minerale che si trova in alcuni enzimi coinvolti nel controllo della pressione arteriosa determinando così un’azione regolatrice in caso di ipertensione arteriosa di lieve entità. Tra le altre proprietà benefiche dell’albero di ulivo bisogna sottolineare l’effetto ipolipemizzante in combinazione alla virtù anti-aterosclerotica da ascrivere agli acidi grassi polinsaturi capaci di ridurre i livelli di colesterolo cattivo (LDL) aumentando invece la concentrazione di colesterolo buono (HDL). È stata poi avvalorata a livello scientifico l’azione di tipo metabolico del gemmoderivato di olivo che si comporta da ipoglicemizzante per cui è in grado di ridurre i livelli di glucosio nel sangue, il trattamento a base di questo preparato naturale viene indicato ai pazienti colpiti da forme diabetiche lievi non  insulino-dipendenti. Continue reading

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  • Rapporto tra saccarosio e peso corporeo

    Rapporto tra saccarosio e peso corporeo

    Il preoccupante aumento dell’obesità nella popolazione del versante occidentale ha portato numerosi studi epidemiologici a ricercarne i fattori eziologici soffermandosi nello specifico sul rapporto tra saccarosio e peso corporeo. Di fatto esiste una correlazione inversa tra assunzione di saccarosio ed IMC (Indice di Massa Corporea) come tra assunzione di saccarosio ed assunzione di grassi totali nel senso che i soggetti che tendono a bruciare più calorie sotto forma di zucchero non sono in sovrappeso rispetto a quelle persone che ne bruciano di meno; nella maggior parte dei casi si rileva una rapporto inverso tra livello di assunzione dello zucchero e livello di assunzione dei grassi. A tutti gli effetti lo zucchero è un tipo di carboidrato e come tale viene riconosciuto dal sistema corporeo di regolazione dell’appetito, i carboidrati infatti determina il senso di sazietà. In pratica chi consuma più zuccheri tende a mangiare meno grassi, però è pur vero che alcuni individui possono superare i propri fabbisogni energetici consumando un numero eccessivo di calorie sia in forma di zuccheri che di grassi determinando un aumento di peso nel corso del tempo. Continue reading

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  • Tè Puerh efficace nel ridurre colesterolo LDL e trigliceridi

    Tè Puerh efficace nel ridurre colesterolo LDL e trigliceridi

    La medicina tradizionale cinese da secoli decreta diverse tipologie di tè tra  gli alleati della salute dell’uomo agendo anche come una forma di prevenzione per diverse patologie e tra i vari tipi di infuso il tè Puerh risulta particolarmente utile nel ridurre colesterolo LDL e trigliceridi. Questo infuso di tè è considerato un vero e  proprio elisir di lunga vita a cui poter attribuire diverse proprietà benefiche, in particolare lo spettro delle sue proprietà salutari si deve al processo di produzione di questa varietà di tè che differisce dalla normale produzione delle altre tipologie,  il tè Puerh viene sottoposto ad una fermentazione ad hoc che determina la proliferazione di specifici microorganismi che gli conferiscono delle qualità salutari. Per ridurre il colesterolo LDL ed i trigliceridi alti viene consigliata l’assunzione regolare di questa qualità di tè considerato lo spazzino del sangue perché oltre ad abbassare i grassi e gli zuccheri a livello ematico aiuta anche ad eliminare le tossine che vengono assorbite durante l’alimentazione. Un’altra valida virtù è offerta dalla sua azione antisclerotica visto che determina una riduzione del rischio di formazione delle placche aterosclerotiche. Continue reading

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  • Quadro clinico delle coronaropatie

    Quadro clinico delle coronaropatie

    Le arterie del cuore possono risentire degli effetti nocivi relativi ad eventuali ostruzioni dovute alla formazione di depositi di colesterolo e coaguli di sangue delineando così il quadro clinico delle coronaropatie. Le malattie a carico delle coronarie fanno parte delle patologie cardiovascolari che rappresentano un grave problema clinico visto che attualmente queste condizioni sono la principale causa di morte al mondo. Le coronarie possono evidenziare dei restringimenti come conseguenza diretta della crescita di placche ateromasiche che si vengono a formare  a partire dall’ammasso di lipidi, piastrine, cellule muscolari lisce e globuli bianchi, l’accumulo di queste componenti crea dei depositi nel lume interno delle arterie di medio e grande calibro, nel caso in cui gli episodi di stenosi delle coronarie supera il 70%, l’apporto di sangue al cuore si dimostra insufficiente e possono sorgere episodi di ischemia cardiaca. Dapprima il soggetto a causa dell’occlusione coronarica può provocare uno stato di temporanea sofferenza cardiaca che può progredire fino alla necrosi di una parte più o meno estesa del cuore determinando l’infarto miocardico, non sono rari poi formazioni di coaguli di sangue a livello della placca che possono sfociare in trombosi ossia in occlusione della coronaria provocando così un infarto. Continue reading

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  • Assorbimento dei trigliceridi

    Assorbimento dei trigliceridi

    Per poter favorire l’assorbimento dei trigliceridi, i grassi vengono sottoposti a trasformazione che li porta a diventare degli aggregati solubili in acqua, ma a differenza della maggior parte dei nutrienti che vengono digeriti dall’organismo secernendo il giusto enzima digestivo, anche se esistono le lipasi per la digestione dei grassi. Dal punto di vista digestivo i carboidrati e le proteine si sciolgono facilmente nei liquidi digestivi a differenza dei lipidi che invece tendono a congiungersi formando degli agglomerati che vanno ad ostacolare sensibilmente l’azione digestiva delle lipasi. Si rende dunque necessaria, per poter assorbire correttamente i grassi, la trasformazione in aggregati solubili in acqua attraverso l’emulsionamento operato dalla bile; terminato il processo di emulsione i lipidi vengono aggrediti da specifici enzimi prodotti dal pancreas quali lipasi, fosfolipasi e colesterolo esterasi, ai quali spetta il compito di separare il glicerolo dagli acidi grassi. Gli acidi grassi a corta e media catena vengono assorbiti direttamente nell’intestino tenue per raggiungere il fegato dove vengono sottoposti a metabolizzazione, invece gli acidi grassi a lunga catena vengono assorbiti da delle specifiche cellule dell’intestino i cosiddette enterociti che hanno il compito di riesterificarli a trigliceridi in questo modo si rende possibile la loro coniugazione con il colesterolo per formare le lipoproteine chiamate chilomicroni che vengono immessi nel circolo per raggiungere i tessuti periferici dove vengono trattenuti gli acidi grassi ed il glicerolo. Continue reading

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  • Ipotrigliceridemia conseguenze

    Ipotrigliceridemia conseguenze

    Se il livello dei trigliceridi nel sangue è inferiore al livello considerato normale dal punto di vista fisiologico si registra trigliceridemia, ma questa condizione è nota in ambito medico anche come ipotrigliceridemia che può determinare alcune conseguenze all’organismo. I trigliceridi svolgono un ruolo fondamentale visto che compongono la base di ogni grasso alimentare animale e vegetale che viene immagazzinato nel corpo, andando ad accumularsi nei tessuti adiposi per formare le riserve energetiche a cui attinge il corpo in caso di necessità, nel corso della fase della digestione i grassi nel tratto intestinale vengono suddivisi negli acidi grassi che li costituiscono, dopo il loro riassorbimento essi vengono ricomposti nella propria forma originale a partire dagli acidi grassi. Dal momento che il sangue ha una costituzione acquosa il trigliceride non riesce a dissolvervisi facilmente per questo motivo ogni trigliceride viene trasportato nel sangue per raggiungere le cellule in un guscio proteico detto chilomicrone, che è invece solubile in acqua. Il fegato è capace di sintetizzare i trigliceridi a partire da molecole di zucchero semplice, anche questo tipo di trigliceridi è avvolto in gusci proteici per poter essere trasportato nel sangue si tratta di proteine idrosolubili dette VLDL: il complesso delle proteine VLDL e dei chilomicroni va a comporre la concentrazione dei trigliceridi a livello ematico. Continue reading

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  • Deficit familiare di lipasi lipoproteica di cosa si tratta

    Deficit familiare di lipasi lipoproteica di cosa si tratta

    Dal punto di vista patologico il gruppo di rare malattie genetiche che viene classificato come deficit familiare di lipasi lipoproteica si deve ad un difetto della proteina indispensabile per rompere le molecole di grasso, con conseguente accumulo di grandi quantità di grassi a livello ematico in quanto viene alterata la catalizzazione di uno stadio importante della rimozione extraepatica delle lipoproteine ricche di trigliceridi dal sangue.  Nello specifico questo quadro clinico è causato da un gene difettoso che si tramanda ereditariamente e che riguarda l’assenza della lipoproteina lipasi, un enzima che scinde il grasso dal cibo digerito, a causa del deficit le particelle di grasso chiamate chilomicroni si vanno a depositare nel sangue. I pazienti colpiti da questa rara condizione familiare presentano un’elevata chilomicronemia e concentrazioni ridotte delle altre lipoproteine: l’accumulo massivo di chilomicroni nel plasma si accompagna ad un aumento dei trigliceridi plasmatici. Già nel corso dell’infazia la malattia fa il suo esordio determinando l’insorgenza di specifiche manifestazioni quali: ricorsivi episodi di dolore addominale, attacchi ricorrenti di pancreatite, xantomatosi cutanea eruttiva, epatosplenomegalia; in genere i sintomi subiscono delle vaziazioni diventando più severi nel caso in cui i livelli di chilomicronemia risultano elevati ed in relazione all’introito quotidiano di grassi attraverso la dieta, per questa ragione è importante seguire un regime alimentare sano. Continue reading

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  • Trigliceridi alti in gravidanza

    Trigliceridi alti in gravidanza

    Le future mamme durante i mesi di gestazione vanno incontro a diversi cambiamenti fisici, fisiologici ed ormonali e tra i diversi cambiamenti che si registrano in questa fase possono registrarsi valori di trigliceridi alti in gravidanza, anche se si tratta di un aumento giustificabile tale condizione deve essere monitorata per evitare di sviluppare eventuali problematiche. I lipidi svolgono un ruolo importante all’interno dell’organismo soprattutto in gravidanza, di fatto le molecole di colesterolo prendono parte alla costruzione delle membrane cellulari del feto in pieno sviluppo, quindi è fisiologico registrare un aumento nell’organisno della madre; anche i trigliceridi rappresentano un’importante classe di lipidi visto che forniscono al corpo delle preziose riserve energetiche, in gravidanza è normale un livello più alto di trigliceridi. Queste alterazioni relative ai lipidi a livello ematico, dovute alla gravidanza,  tendono generalmente a rientrare entro i limiti normali dopo il parto.  Colesterolo e trigliceridi sono fattori di rischio cardiovascolare che agiscono sul lungo periodo, dopo il parto è bene verificare dunque se i valori sono tornati nel range della normalità e nel caso contrario adottare un trattamento di tipo curativo. I valori dei trigliceridi invece possono destare preoccupazione se la futura mamma ha una storia pregressa di colesterolo e trigliceridi alti, per non incorrere in patologie connesse con tali alterazioni è meglio seguire una dieta ad hoc per far scendere i valori dei lipidi. Continue reading

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  • Acidi grassi a catena media caratteristiche

    Acidi grassi a catena media caratteristiche

    Tra i diversi acidi grassi saturi gli acidi grassi a catena media o MCFA si caratterizzano per avere una catena alifatica composta da un numero di atomi di carbonio compreso tra 6 e 12, sono poi comunemente noti per la loro esterificazione a formare trigliceridi. Va specificato che i trigliceridi composti da questi acidi grassi, sono soggetti a dei processi digestivi differenti dai trigliceridi formati da acidi grassi a catena lunga (LCFA), fanno parte della classe di acidi grassi a media catena l’acido caproico (C6), l’acido caprilico (C8), l’acido caprico (C10), l’acido laurico (C12). La particolarità degli MCT è data dal fatto che essi non richiedono l’azione emulsionante dei sali biliari e vengono assorbiti dall’organismo alquanto facilmente anche perché risultano solubili in acqua ed attraversano con agevolmente lo strato acquoso che bagna il villo intestinale. Continue reading

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  • Alti livelli di colesterolo tarassaco

    Alti livelli di colesterolo tarassaco

    In caso di alti livelli di colesterolo si può godere dell’effetto benefico di alcuni rimedi naturali tra cui il tarassaco che esplica una valida attività pancreatica e degli effetti ipocolesterolemizzanti. La pianta è in grado di stimolare l’eliminazione biliare del colesterolo in eccesso allo stesso tempo questo rimedio naturale consente di limitare l’assorbimento di lipidi grazie alla presenza di fitosteroli e di fibre solubili. Il tarassaco è un rimedio utile in caso di colesterolo alto dal momento che aiuta il fegato ad eliminare i grassi in eccesso, ma la pianta ha anche proprietà digestive, depurative e disintossicanti. Le parti della pianta ricche di principi attivi sono rappresentate dalle radici e dalle foglie di tarassaco, si tratta principalmente di sostanze amare che stimolano la funzionalità del fegato favorendo la disintossicazione dell’organismo. Il tarassaco è di grande aiuto anche per la cistifellea contrastando la formazione dei calcoli, inoltre le proprietà della pianta stimolano il lavoro dei reni attivando un effetto diuretico, in questo caso il rimedio è utile in caso di ritenzione idrica o quando si ha necessità di detossificare l’organismo, un’evenienza che si presenta in particolare durante i cambi di stagione. Continue reading

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