Classificare iperlipidemie
Il quadro clinico delle iperlipidemie viene diagnosticato in presenza di un livello di colesterolo e/o di trigliceridi alto a livello ematico, facendo riferimento a questi dati si vengono a classificare tre diverse forme di iperlipidemie quali: ipercolesterolemie, ipertrigliceridemie, iperlipidemie combinate caratterizzate dalla compresenza di livelli alti di colesterolo e di trigliceridi. Si tratta di patologie riconducibili a diversi fattori eziologici tra cui alcune cause congenite, spesso uno stile di vita sregolato caratterizzato da un regime alimentare non sano in associazione alla sedentarietà possono favorire l’insorgenza di tali problematiche. Per impostare un’adeguata terapia dopo aver accertato l’esistenza di una iperlipidemia, è importante deliberare se si tratti di una forma primitiva o secondaria, in base quindi all’attuale classificazione delle iperlipidemie si esegue l’elettroforesi del siero con cui è possibile individuare le lipoproteine che includono i lipidi ematici, ogni singolo fenotipo è causato dalla presenza di un’alterazione primitiva del metabolismo lipidico da classificare come iperlipoproteinemie primitive, oppure si possono riscontrare delle anomalie metaboliche causate da altri fattori che delineano il quadro clinico dell’iperlipoproteinemie secondarie. Maggiori informazioni sull’argomento si trovano su Iperlipoproteinemia tipi e forme. Continue reading