• Quadro clinico dell’insufficienza renale associato a dislipidemia

    Quadro clinico dell’insufficienza renale associato a dislipidemia

    Molto spesso il quadro clinico dell’insufficienza renale è associato a dislipidemia, il soggetto presenta alterazioni del colesterolo e dei trigliceridi accompagnati alla perdita graduale e progressiva della funzionalità renale. L’insufficienza renale è strettamente legata ad altre malattie renali oppure si presenta come malattia secondaria ad altre patologie come ad esempio l’ipertensione ed il diabete in quanto provocano un ostacolo al normale deflusso urinario; il soggetto colpito da questo quadro clinico va incontro ad una progressiva perdita di tessuto renale che porta con il tempo alla manifestazione dell’uremia, nelle condizioni più gravi il paziente può andare incontro alla completa assenza di funzione renale. In caso di dislipidemia è opportuno correggere gli errori alimentari riducendo il consumo di grassi e di cibi ricchi di colesterolo, inoltre le persone in sovrappeso dovrebbero insistere per perdere peso attraverso la dieta e l’esercizio fisico costante; nei casi più preoccupanti il medico prescrive una cura farmacologica, in genere i presidi medici più frequentemente somministrati sono le statine, il clofibrato e gli omega tre con lo scopo di ridurre l’ipertrigliceridemia. Maggiori informazioni si trovano su Iperlipidemie congenite: la dislipidemia familiare. Continue reading

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  • Predizione del rischio cardiovascolare circonferenza addominale

    Predizione del rischio cardiovascolare circonferenza addominale

    Un indicatore sensibile per la predizione del rischio cardiovascolare è rappresentato dalla circonferenza addominale un dato emerso da diversi studi statistici confermando quindi che una crescente adiposità addominale corrisponde ad una maggiore esposizione al rischio di infarto. Per cui se si riscontra una prevalente distribuzione di grasso sottocutaneo a livello addominale il soggetto indipendentemente dal sesso può incorrere nell’aumento del grasso viscerale, visto che si tratta di una conseguenza che si viene a verificare proporzionalmente alla circonferenza esterna. Nel caso in cui si risente di un evidente accumulo lipidico in sede viscerale, compresa nella parte interna dell’addome, bisogna intervenire prontamente modificando la dieta quotidiana e le proprie abitudini di vita in modo da scongiurare il fattore di rischio cardiovascolare per cui il soggetto oltre a rischiare di sviluppare patologie cardiovascolari può andare incontro alla malattia diabetica, non sono escluse poi altre condizioni che possono determinare la morte del paziente. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti rischio cardiovascolare. Continue reading

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  • Proteina apoC-III concentrazione di grasso nel sangue

    Proteina apoC-III concentrazione di grasso nel sangue: cosa rivela uno studio

    Uno studio recente condotto da alcuni studiosi dell’Università di Montreal in collaborazione con una compagnia farmaceutica, pubblicato in seguito sul New England Journal of Medicine, ha dimostrato che bloccando il gene che codifica la proteina apoC-III si riduce la concentrazione di grasso nel sangue, una strategia utile per il trattamento di gravi forme di ipertrigliceridemia. Questo studio permetterebbe sostanzialmente di soffermarsi sul processo di decodifica dei meccanismi che incidono sulla concentrazione di lipidi, aprendo così la strada verso la proposizioni di alcuni interventi di natura preventiva contro l’accumulo di grasso a livello ematico. Lo studio dell’Università di Montreal ha rilevato quindi che la proteina apoC-III svolge un ruolo fondamentale nella gestione dei trigliceridi e del colesterolo all’interno dell’organismo, in pratica se si blocca la proteina apoC-III attraverso un inibitore si riduce l’accumulo di trigliceridi nel sangue, evitando in questo modo l’esposizione al rischio di sviluppare diverse malattie cardiovascolari ed altre complicazioni di carattere patologico. Per confermare questo presupposto i ricercatori coinvolti hanno condotto uno studio randomizzato con lo scopo di verificare concretamente le capacità di uno specifico inibitore. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Ipercolesterolemia familiare forme. Continue reading

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  • Ipocolesterolemia tipologie e forme

    Ipocolesterolemia come disordine metabolico

    Si parla di ipocolesterolemia quando i livelli di colesterolo nel sangue scendono al di sotto dei 130 mg/dl, in questo caso si può delineare un disordine metabolico caratterizzato propriamente dalle basse concentrazioni di colesterolo a livello ematico. Diversi fattori eziologici possono determinare la diminuzione del colesterolo nel sangue, e tra le cause scatenanti più comuni ci sono: la sindrome da malassorbimento, la celiachia, la malnutrizione, l’ipertiroidismo, la cirrosi, le epatiti, l’insufficienza epatica, l’abetalipoproteinemia, l’ipobetalipoproteinemia, la sindrome di Smith-Lemli-Opitz, le leucemie, alcuni tipi di tumori. In caso di colesterolo basso, l’organismo umano può andare incontro ad alcune problematiche in particolari soggetti con sistema immunitario debilitato, in quanto il colesterolo svolge delle funzioni fondamentali, tra cui la capacità di sintetizzare gli ormoni corticosurrenali, il progesterone, gli estrogeni e gli androgeni; inoltre il colesterolo insieme ai fosfolipidi è presente nella membrana cellulare e nelle membrane degli organuli intracellulari di tutte le cellule, conferendo loro una certa integrità e permeabilità. Al colesterolo spettano poi altri compiti tra cui la sua conversione in acido colico, che legandosi ad altre sostanze va a formare i sali biliari; non bisogna dimenticare che dal colesterolo deriva la vitamina D, utile per la mineralizzazione delle ossa. Maggiori notizie su Effetto ipotrigliceridemizzante regime alimentare. Continue reading

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  • Fitosteroli colesterolo effetti

    Fitosteroli colesterolo quale azione esercitano

    Alcune sostanze naturali presenti in diversi alimenti di origine vegetale come i fitosteroli hanno un effetto competitivo nei confronti del colesterolo favorendo la sua riduzione a livello ematico. I livelli di colesterolemia infatti risentono non solo dell’apporto di colesterolo direttamente assunto con l’alimentazione ma risentono anche delle conseguenze di tipo nutrizionale, per cui è possibile beneficiare degli effetti positivi della classe dei lipidi contenuti in alcuni alimenti vegetali quali: oli (di mais, di colza, di girasole e di soia), cereali, frutta e verdura fresca, frutta secca oleosa. Tra i diversi fitosteroli, il beta-fitosterolo assunto in quantità regolari può influenzare i livelli ematici del colesterolo, favorendo principalmente un ridotto assorbimento dei grassi a livello ematico. Per il controllo della colesterolemia bisogna inserire nella propria alimentazione non solo alimenti di origine vegetale ma anche le fibre in quanto sono capaci di ridurre il riassorbimento del colesterolo e degli acidi biliari. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti semi oleosi proprietà utili. Continue reading

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  • Malattia di Tangier come si manifesta

    Malattia di Tangier deficit di HDL

    Il disordine ereditario che causa il calo della quantità di colesterolo HDL nel sangue che si viene a verificare parallelamente all’associazione dell’apolipoproteina A1 delinea il quadro clinico della malattia di Tangier un morbo alquanto raro che prende il nome dall’isola di Tangier, al largo della costa della Virginia dove si sono registrati i primi casi che comunque ad oggi contano una cinquantina di pazienti identificati. A causa di questa condizione patologica i soggetti presentano una ridotta capacità di trasportare il colesterolo all’esterno delle cellule, determinando così un deficit di HDL presenta a livello ematico a cui corrisponde un accumulo di colesterolo in vari tessuti e soprattutto nel fegato. Si riducono così le lipoproteine ad alta densità (HDL) nel plasma e con esse l’accumulo di colesterolo in diversi distretti quali: tonsille, cornea, nervi periferici fegato, milza, linfonodi, timo, mucosa intestinale. Il fattore scatenante della malattia è il difetto di segnalazione cellulare e di motilità dei lipidi. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Grassi insaturi che fanno bene alla salute. Continue reading

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  • Acidi grassi essenziali della frutta secca

    Acidi grassi essenziali della frutta secca quali proprietà offrono

    Numerosi studi dimostrano che gli acidi grassi essenziali della frutta secca riducono il rischio di sviluppare l’aterosclerosi e le patologie cardiovascolari, questo perché contengono un alto contenuto di grassi che si metabolizzano molto velocemente, si tratta di grassi presenti nella forma di acidi grassi insaturi in prevalenza Omega 3 e 6 (acido alfa-linolenico e acido linoleico). I benefici per l’organismo non sono da ascrivere solo agli acidi grassi essenziali ma anche al contenuto di proteine, fibre, vitamine, sali minerali. Mangiando quotidianamente senza esagerare noci, mandorle, noccioline, pistacchi, pinoli si previene l’insorgenza di patologie cardiovascolari perché i semi oleosi aumentano i livelli del colesterolo buono HDL che aiuta a controllare la pressione arteriosa; la frutta secca lipidica è ricca infatti di fitosteroli, ossia di sostanze simili al colesterolo che aiutano a ridurre i suoi valori a livello ematici per aiutare il sistema cardiovascolare. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti semi oleosi proprietà utili. Continue reading

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  • Manifestazioni cliniche tipiche dell’arteriosclerosi

    Manifestazioni cliniche tipiche dell’arteriosclerosi

    Il soggetto colpito da una condizione infiammatoria cronica del sistema vascolare con interessamento delle arterie di grosso e medio calibro possono evidenziare diverse manifestazioni cliniche tipiche dell’arteriosclerosi. Tra le prime lesioni di origine arterosclerotica può formarsi la stria lipidica composta da cellule schiumose piene di lipidi, in questo caso i monociti raggiungono lo strato sottoendoteliale dell’intima e si sono trasformati in macrofagi, questa lesione può evolvere in una placca fibrosa ossia un accumulo di lipidi intra ed extracellulari, cellule muscolari lisce, tessuto connettivo e glicosaminoglicani. Diversi fattori di rischio possono predisporre verso questa patologia causata dalla deposizione di lipidi nello strato interno dei vasi sanguigni di grosso e medio calibro. In presenza di una concentrazione di lipoproteine, in particolare LDL, si forma una stria lipidica che può evolvere per effetto di citochine pro-infiammatorie in una placca fibrolipidica, a sua volta questa lesione può determinare la formazione di ulcere, trombi e calcificazioni. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura di Iperlipoproteinemia tipi e forme. Continue reading

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  • Liposi come avviene

    Liposi come avviene

    Il processo metabolico che media la scissione dei trigliceridi determinando la liberazione di acidi grassi liberi (FFA) e glicerolo (o glicerina) è definito lipolisi, si parla più comunemente di soglia di lipolisi per far riferimento alla frequenza cardiaca alla quale l’organismo consuma il massimo quantitativo di grassi, per cui rappresenta un parametro utile da considerare se si vuole perdere peso. Per perdere massa grassa e quindi peso in maniera più rapida è opportuno controllare la frequenza cardiaca dal momento che indica l’intensità giusta durante l’esercizio fisico per consumare più grasso corporeo. Per quanto riguarda invece la lipolisi si tratta di un processo controllato da un gruppo di enzimi chiamati lipasi, ma è rilevante anche il ruolo di numerosi ormoni,  in particolare il catabolismo dei trigliceridi depositati ad acidi grassi ha inizio quando la triacilglicerolo lipasi  rompono le molecola del trigliceride per formare un di gliceride, a questo punto la lipasi ormono sensibile (HSL) attiva la divisione delle molecole di trigliceridi in 3 molecole di acidi grassi ed una di glicerolo. Maggiori notizie Eliminare il grasso addominale. Continue reading

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  • Integratori in caso di trigliceridi alti e colesterolo

    Integratori in caso di trigliceridi alti e colesterolo

    Tra gli integratori che possono essere prescritti in caso di trigliceridi alti e colesterolo totale superiore ai valori considerati normali ci sono delle formulazioni naturali a base di sostanze che agiscono sul metabolismo lipidico abbassandolo. In commercio si trovano diversi prodotti specificatamente formulati per il trattamento dell’ipertrigliceridemia con lo scopo di favorire il ripristino dei valori ottimali dei lipidi a livello ematico, per congiurare l’insorgenza di condizioni patologiche ben più gravi contribuendo quindi a migliorare lo stato di salute generale del soggetto. Tra gli integratori che vengono consigliati ci sono principalmente quelli a base di omega 3 oppure di olio di pesce, possono venir prescritti anche prodotti a base di olio di fegato di merluzzo, olio di semi di canapa, olio di semi di lino. Gli integratori di omega 3, che devono essere assunti sotto la guida del proprio medico per non sviluppare possibili effetti collaterali, sono disponibili nella formulazione di compresse contenenti olio puro di pesce azzurro concentrato, si ha a che fare con una ricca concentrazione di acidi grassi polinsaturi che richiede il corretto dosaggio per non interagire con eventuali farmaci, e per scongiurare effetti collaterali tra cui la fluidificazione del sangue, possibili alterazioni della funzione epatica, casi di disturbi mentali, si possono registrare anche abbassamenti della pressione sanguigna in associazione ad un incremento dei livelli di zucchero nel sangue. Maggiori notizie su Ipotrigliceridemia le possibili spiegazioni. Continue reading

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