• Grassi insaturi che fanno bene alla salute

    Grassi insaturi che fanno bene alla salute

    Per il corretto funzionamento dell’organismo è necessario introdurre i grassi insaturi che fanno bene alla salute in generale dell’uomo, ed in particolare si fa riferimento a dei grassi che rimangono liquidi a temperatura ambiente presenti principalmente in alimenti come: il pesce, la frutta secca, i carboidrati integrali, l’olio d’oliva. Gli acidi grassi insaturi rappresentano dunque i grassi buoni in quanto assolvono ad un’importante funzione: sono in grado di ripulire il sangue dal colesterolo cattivo. Questa tipologia di grassi si divide in due categorie: i monoinsaturi che svolgono un’azione protettiva nei confronti delle arterie; i polinsaturi che invece sono indispensabili per quanto riguarda la protezione dal punto di vista cardiovascolare. Alcuni acidi grassi insaturi sono considerati fondamentali per il metabolismo umano, per cui vengono anche chiamati acidi grassi essenziali (EFA) si tratta degli acidi grassi: omega-3, che fluidificano il sangue, migliorano l’umore, favoriscono lo stato di salute dei tessuti della pelle; omega-6, capaci di abbassare a livello ematico il livello del colesterolo cattivo, inoltre contribuiscono al processo di strutturazione delle cellule; omega-9, la cui azione benefica si esplica nei confronti dell’apparato cardiovascolare in prevenzione di alcune malattie. Per altre informazioni si rimanda alla lettura di Fosfogliceridi: le caratteristiche di questo gruppo di lipidi. Continue reading

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  • Noci regolano il colesterolo

    Noci regolano il colesterolo

    Tra i cibi da considerare alleati della salute le noci sono dei validi alleati in quanto regolano il colesterolo grazie al contenuto di antiossidanti che contrasta proprio la concentrazione di colesterolo cattivo e quindi proteggono dalle malattie correlate, favorendo la prevenzione di malattie cardiache e coronariche. In particolare l’azione benefica delle noci è da ascrivere ai livelli di polifenoli, degli antiossidanti in grado di proteggere il corpo dagli attacchi dei radicali liberi e dall’azione dell’ossidazione, per cui la presenza di antiossidanti rende le noci un cibo anticolesterolo. Ma questo tipo di frutta secca è anche ricca di ulteriori principi nutritivi utili per il benessere generale dell’uomo, ed infatti nelle noci si trovano un gran numero di sostanze utili quali: zinco, rame, fosforo, calcio, ferro, potassio, vitamina A, vitamina B1, vitamina B6, vitamina E, vitamina F, vitamina C, vitamina P, grassi polinsaturi. Sono state poi appurate altre proprietà delle noci quali:  digestive, diuretiche, antianemiche, lassative, nutrienti, remineralizzanti, vermifughe; la presenza di folati poi migliora la funzionalità dell’apparato riproduttore in gravidanza. Altre notizie su Trigliceridi alti semi oleosi proprietà utili. Continue reading

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  • Trigliceridi alti pancreatite

    Trigliceridi alti pancreatite

    In presenza di valori di trigliceridi alti c’è il rischio di sviluppare una pancreatite, in particolare se i livelli risultano superiori a 1500 mg/dl. L’infiammazione del pancreas provoca a sua volta un quadro clinico che può causare l’insorgenza di manifestazioni specifiche quali la comparsa di un violento ed improvviso dolore che si irradia nella parte superiore dell’addome, ma che può estendersi anche verso la schiena, il soggetto risente poi di altri sintomi come nausea e vomito alimentare e biliare. La relazione tra pancreatite ed ipertrigliceridemia si viene a registrare quando i valori di trigliceridi risultano particolarmente elevati e possono determinare casi di pancreatite cronica. Talvolta l’iperlipidemia e l’ipercalcemia possono causare l’insorgenza di pancreatite acuta, i soggetti che presentano la condizione di iperlipidemia risentono dell’azione della lipasi presente nei capillari pancreatici che metabolizzano i livelli di trigliceridi producendo acidi grassi liberi tossici. Anche la condizione di ipercalcemia, dovuta all’aumentato contenuto di calcio (Ca)  a livello ematico, può essere un fattore eziologico della pancreatite sperimentale, anche se non è nota la causa certa si ipotizza che la patologia possa essere ascritta probabilmente alla maggiore permeabilità del dotto pancreatico. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Lipidi nel sangue: colesterolo buono e cattivo. Continue reading

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  • Colesterolo alto nei bambini

    Colesterolo alto nei bambini

    L’eccesso di peso unito ad un stile di vita caratterizzato da una prevalente sedentarietà può nuocere non solo ai soggetti di età adulta ma anche durante l’infanzia, per cui non sorprende sentir parlare di colesterolo alto nei bambini, una condizione da ascrivere  principalmente a delle cattive abitudini alimentari: una dieta caratterizzata dall’assunzione di troppi grassi saturi o grassi trans è alla base del fenomeno dell’obesità infantile. Va però precisato che l’ipercolesterolemia in un bambino è una condizione che si può affrontare con risultati soddisfacenti, basterà seguire un regime alimentare più salubre in associazione ad una regolare attività fisica con lo scopo di riportare i valori ematici del colesterolo nel range dei valori normali. Una  una dieta più bilanciata per un bambino in crescita deve comunque garantire un regolare introito di macronutrienti da cui trarre le energie necessarie, basterà far attenzione eliminando quella serie di alimenti che rientrano a pieno titolo nella categoria di “cibo-spazzatura”. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Effetto ipotrigliceridemizzante regime alimentare. Continue reading

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  • Trigliceridi alti

    Valori di trigliceridi alti farmaci

    Valori di trigliceridi alti farmaci

    Per contrastare l’accumulo di colesterolo ed i valori di trigliceridi alti  non si deve ricorrere subito ai farmaci, il primo approccio consiste infatti nel modificare il proprio stile di vita, seguendo un regime alimentare sano ed equilibrato e svolgendo un’adeguata attività fisica talvolta quando il quadro clinico non è preoccupante possono essere prescritti degli integratori alimentari a base di soia, acidi grassi polinsaturi oppure carciofo. Quando però i trigliceridi alti continuano a persistere può essere necessario seguire una terapia farmacologica in tal caso il medico è solito prescrivere dei presidi medici specifici, tra cui i farmaci a base di fibrati, degli integratori di acidi grassi essenziali o carnitina. La terapia farmacologica è di solito indicata per quei pazienti che rimangono ad alto rischio dopo aver seguito diversi approcci per normalizzare i livelli lipidici attraverso un regime dietetico ad hoc ed il proprio stile di vita. Nei casi gravi la terapia farmacologica deve essere intrapresa sin dall’inizio per il rischio cardiovascolare. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti soia: l’utilità della lecitina. Continue reading

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  • Acido linoleico funzioni

    Acido linoleico funzioni essenziali

    Fa parte della classificazione degli acidi essenziali omega 6 l’acido linoleico, che rappresenta un precursore fondamentale di bioregolatori endogeni tra cui le prostaglandine, che svolgono una funzione molto importante nei processi infiammatori, ed i trombossani, che invece prendono parte al processo di coagulazione del sangue. Tra le funzioni fondamentali svolte dall’acido linoleico vi è  l’abbassamento del colesterolo totale; in particolare questa componente agisce sulla sensibilizzazione recettoriale del fegato alle lipoproteine. L’azione ipocolesterolemizzante dell’acido linoleico non è però significativa, anche se è in grado di abbassare i valori di LDL più di quelli delle HDL, determinando così una riduzione del rapporto tra colesterolo totale e la frazione HDL. È stato verificato che l’acido linoleico permette di favorire la riduzione delle LDL può invece avere dei valori variabili, e quindi non solo degli esiti leggermente positivi nei confronti del colesterolo HDL. Si raccomanda una particolare attenzione nella dieta favorendo il regolare apporto di omega 6 per prevenire il rischio cardiovascolare. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Ridurre i grassi nell’alimentazione: indicazioni dietetiche. Continue reading

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  • Ischemia intestinale come si manifesta

    Ischemia intestinale

    In ambito clinico si fa riferimento all’infarto intestinale per indicare la condizione di ischemia intestinale, che può colpire l’intestino tenue ed il colon, una problematica che si verifica quando i vasi sanguigni che affluiscono all’intestino si contraggono o si ostruiscono, in questo modo si limita il flusso di sangue in quel distretto del corpo. La riduzione nel flusso di sangue può essere acuta costituendo una situazione d’emergenza che necessita di un intervento chirurgico, si parla invece di ischemia intestinale cronica se la condizione continua a manifestarsi nel tempo; infine si vengono a distinguere anche la forma di colite ischemica senza cancrena da quella con cancrena che ha un tasso di mortalità più alto. Diversi fattori eziologici possono determinare l’insorgenza dell’infarto intestinale che si viene a sviluppare quando la circolazione diretta verso l’intestino diminuisce o si arresta determinando un deficit di ossigeno delle cellule dell’apparato digerente provocando lesioni e danni di diversa entità nell’intestino. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Malattia vascolare periferica. Continue reading

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  • Malattia vascolare periferica

    Malattia vascolare periferica

    In presenza di disordini dei vasi sanguigni che colpiscono le arterie e le vene al di fuori del cuore e del cervello si parla di malattia vascolare periferica, una condizione che si sviluppa quando le arterie che trasportano il sangue agli organi interni, alle braccia ed alle gambe vengono interessate da un’ostruzione parziale oppure generale come conseguenza dell’aterosclerosi. In presenza di questa ostruzione può insorgere un’ischemia con conseguente carenza di sangue ai tessuti. La condizione riguarda le arterie coronarie, ossia i vasi che irrorano il cuore, in particolare la malattia vascolare periferica e quella coronarica costituiscono i casi clinici più frequenti dell’età avanzata. Tra i fattori di rischio che possono determinare lo sviluppo di questa patologia ci sono: alti livelli di trigliceridi; elevati valori di colesterolo “cattivo” (LDL) in associazione a bassi livelli ematici di colesterolo “buono” (HDL); ipertensione; diabete mellito; obesità; fumo di sigaretta; inattività fisica. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fattori di rischio dell’ipercolesterolemia e predisposizioni. Continue reading

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  • Eicosanoidi quale funzione esplicano

    Eicosanoidi quale funzione esplicano

    Tra gli agenti biologici che regolano diverse funzioni organiche vanno menzionati gli eicosanoidi che appartengono alla categoria delle prostaglandine, le prostaciciline, le lipossine, i trombossani, i leucotrieni. Nello specifico questi agenti  hanno il compito di regolare diverse attività del sistema cardiovascolare tra cui: la coagulazione del sangue, la funzione renale, la risposta immunitaria, l’infiammazione. Gli eicosanoidi sono derivati dell’acido arachidonico sono precursore di tipo polinsaturo con quattro doppi legami è compattato come estere del fosfatidilinositolo e di altri fosfolipidi di membrana. In genere con il termine eicosanoidi si fa riferimento ai leucotrieni ed a tre tipi di prostanoidi quali prostaglandine, prostaciclina e trombossani. Si è soliti fare una distinzione tra eicosanoidi buoni e cattivi (quelli buoni inibiscono il processo infiammatorio quelli cattivi favoriscono l’infiammazione), anche se non si tratta di una classificazione appropriata visto che entrambi esercitano delle funzioni importanti per l’organismo. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Funzione dei trigliceridi e valori. Continue reading

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  • Effetto ipotrigliceridemizzante regime alimentare

    Effetto ipotrigliceridemizzante

    I trigliceridi sono un grasso del sangue prodotto solo in parte dal nostro organismo, mentre viene in prevalenza prodotto dall’alimentazione, per cui è necessario fare attenzione al regime alimentare, in particolare per il loro effetto ipotrigliceridemizzante si consiglia di introdurre alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi in particolare del tipo omega 3, contenuti principalmente in alcune particolari categorie di alimenti tra cui i semi oleosi ed il pesce azzurro; invece è necessario ridurre il consumo di grassi saturi ed idrogenati, ma anche di tutti quegli alimenti caratterizzati da un alto indice glicemico. Vanno dunque limitati gli zuccheri semplici e l’alcool in quanto vengono rapidamente convertiti in trigliceridi, è bene poi fare attenzione al tipo di grassi introdotti con la dieta visto che quelli saturi determinano un aumentano dei livelli dei trigliceridi, mentre quelli mono o polinsaturi mettono in atto un’azione benefica di contenimento. Oltre a controllare la condizione di ipertrigliceridemia è opportuno tenere sotto controllo altri fattori che combinati insieme aumentano il rischio di insorgenza di malattie cardiovascolari; alti livelli di grassi a livello ematico possono infatti determinare un aumento della pressione arteriosa, della glicemia a digiuno, possono poi esporre il soggetto a steatosi epatica, innalzamento dei valori del colesterolo LDL. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Ridurre i grassi nell’alimentazione: indicazioni dietetiche. Continue reading

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