Prugnolo per ridurre il livello di trigliceridi alti
Tra i rimedi di medicina domestica il prugnolo (Prunus amygdalus) viene indicato per placare diversi disturbi ma anche per ridurre il livello di trigliceridi alti. Il pruno selvatico, o prugnolo, è un arbusto spinoso di cui si utilizzano in campo erboristico i fiori ed i frutti ma anche le gemme, la corteccia e le foglie in queste parti infatti si concentrano le sue proprietà astringenti, depurative, toniche, lassative e diuretiche; inoltre questa pianta ha la capacità di ridurre le betalipoproteine, abbassare i valori dei trigliceridi e quelli del colesterolo totale. È necessario abbassare i trigliceridi alti perché rappresentano la principale componente del tessuto adiposo, che fornisce non solo una valida fonte di energia ma anche la fonte di grasso. In caso di ipertrigliceridemia ed ipercolesterolemia tra i rimedi di tipo fitoterapico si raccomanda l’assunzione del prugnolo una pianta che ha la capacità di ridurre i valori ematici dei trigliceridi e del colesterolo totale. Come trattamento si indica di assumono le gemme alla 1DH: 50-100 gocce una volta al giorno in caso di ipertrigliceridemia e di ipercolesterolemia, per la corretta posologia e dosaggio è comunque opportuno chiedere un consulto al proprio naturopata di fiducia. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti soia: l’utilità della lecitina.
Gli alimenti da eliminare dalla dieta
Oltre a questo trattamento naturale a base di pruno selvatico, per poter ridurre i trigliceridi nel sangue è necessario adottare un regime alimentare adeguato, dal momento che i livelli dei lipidi nel sangue sono strettamente dipendenti dal tipo di alimentazione adottata. Si raccomanda una dieta sana ed equilibrata per poter ottenere qualche beneficio per la salute, bisogna quindi bandire tutti quegli alimenti che contengono un elevato apporto di trigliceridi a partire da: margarina, burro, salumi, carni rosse, latte intero, formaggi stagionati. Per altre notizie si rinvia all’articolo Trigliceridi alti diabete di tipo 2: la relazione.