Sindrome metabolica e rischio cardiovascolare

Approfondimenti
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Sindrome metabolica quadro clinico

In presenza del quadro clinico della sindrome metabolica il soggetto è interessato dalla condizione di ipertrigliceridemia ma oltre a risultare alti i trigliceridi si evidenziano anche aumenti per quanto riguarda la pressione, il grasso addominale e la glicemia. Si tratta infatti di una condizione caratterizzata dalla presenza di diversi squilibri a livello metabolico che espongono il soggetto a diverse patologie che implicano un rischio cardiovascolare più o meno severo, esponendo così il soggetto a varie malattie cardiocircolatorie. La condizione di ipertrigliceridemia è spesso associata ad un aumento della pressione arteriosa, implicando anche casi di iperglicemia a digiuno, alcuni soggetti poi presentano steatosi epatica, si registrano anche episodi di aumento dei valori del colesterolo cattivo. Questa serie di sintomi e fattori di rischio hanno in genere come spia iniziale una condizione di insulino-resistenza che causa l’aumento del grasso addominale, progredendo il quadro clinico causa processi infiammatori e patologie cardiovascolari. Per altre notizie si rimanda alla lettura dell’articolo Grassi idrogenati rischio di sviluppare anomalie.

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Diagnosi e trattamenti

sindrome metabolica

sindrome metabolica

Per formulare la corretta diagnosi della sindrome metabolica è opportuno partire da dati oggettivi da correlare a gli esami del sangue, il soggetto colpito da tale condizione infatti presenta almeno tre di questi fattori di rischio: un costante senso di fame difficile da controllabile; il paziente presenta un evidente aumento del girovita (>102 cm negli uomini, >88 cm nelle donne); i valori dei trigliceridi sono superiori a 150 mg/dl; il soggetto presenta poi bassi livelli di colesterolo HDL; si riscontrano livelli alti di glicemia a digiuno superiori a 100 mg/dl. La sindrome metabolica può essere monitorata attraverso l’adozione di un regime alimentare ipocalorico, caratterizzato da un basso apporto di carboidrati, bisogna invece privilegiare frutta e verdura, le carni magri, il pesce. A parte la dieta è opportuno associare una regolare attività fisica di intensità moderata quindi poco impegnativa ma deve essere costante. Maggiori informazioni su Ridurre i grassi nell’alimentazione: indicazioni dietetiche.

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