Sintomi trigliceridi alti: l’importanza degli esami del sangue

Trigliceridi alti
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Sintomi trigliceridi alti

Trigliceridi alti non causano generalmente sintomi ma sono estremamente pericolosi per la salute. Se i valori elevati sono causati da una condizione genetica, è possibile si producano depositi di grasso sotto la pelle, chiamati xantomi. Questi possono essere molto piccoli o larghi diversi centimetri, possono essere di qualsiasi forma ed avere un colore giallo o arancione. Gli xantomi sono comuni nelle articolazioni come gomiti e ginocchia, o sulle mani, sui piedi, sulla schiena o sui glutei. Gli xantomi non sono pericolosi ma possono essere sgradevoli e antiestetici. Generalmente scompaiono una volta che i livelli di trigliceridi si sono abbassati.

In rari casi i soggetti che presentano livelli molto alti di trigliceridi possono sviluppare infiammazione del pancreas (pancreatite), che può causare improvvisi e forti dolori addominali, perdita di appetito, nausea e vomito, febbre. Trigliceridi alti possono inoltre provocare un gonfiore del fegato ed aumentare il rischio di ictus e infarto.

Trigliceridi alti sintomi: l’importanza degli esami del sangue

Sintomi trigliceridi alti

Sintomi trigliceridi alti: l’importanza degli esami del sangue

I trigliceridi – ovvero grassi che galleggiano intorno al sangue, sono classificati come segue:
Trigliceridi normali: meno di 150 milligrammi per decilitro (mg/dL)
Livello limite:150-199 mg/dL
Alti: 200-499 mg/dL
Molto alti: da 500 mg/dL o superiore

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Se dagli esami del sangue emergono trigliceridi alti, è necessario controllare anche il livello di colesterolo: è molto probabile che anche questo valore possa essere maggiore del normale. In molti casi i trigliceridi alti sono asintomatici e chi ne soffre non sa di avere questo problema, sino a quando, attraverso un esame del sangue chiamato analisi delle lipoproteine, utile a controllare i livelli di grassi nel sangue, tale evidenza viene messa in luce.

Se i livelli di trigliceridi sono alti, il medico dovrà controllare e trattare altre possibili patologie associate e spesso riconducibili a tale condizione: tra queste il diabete, l’ipotiroidismo, le malattie renali e la sindrome metabolica.

Sintomi trigliceridi alti: fattori di rischio

Molti fattori aumentano il rischio di sviluppare alti livelli di trigliceridi. La buona notizia è che molti sono in tutto, o in buona parte, controllabili e modificabili. Ad esempio, cambiando il proprio stile di vita e le proprie abitudini alimentari, è possibile ridurre sensibilmente tale rischio.
L’obesità – termine usato per indicare il grasso corporeo in eccesso e condizione che spesso va di pari passo con la mancanza di esercizio fisico ed una alimentazione scorretta – ha un grande impatto sui trigliceridi. Il rischio è particolarmente elevato se i chili di troppo si concentrano intorno al giro vita. Allo stesso modo, l’eccesso di alcol – più di due bicchieri al giorno di bevande alcoliche per gli uomini e uno per le donne – è legata alla condizione di trigliceridi alti. Tra gli altri fattori che possono giocare un ruolo fondamentale nell’alterazione dei valori dei trigliceridi, vi sono il fumo di sigaretta e, in alcuni soggetti, una dieta ricca di carboidrati raffinati.

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