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Tag Archives: rischio cardiovascolare

Terapia farmacologica e rischio cardiovascolare

Terapia farmacologica e rischio cardiovascolare

Per favorire la riduzione del rischio cardiovascolare si deve intraprende una cura personalizzata per ogni paziente con lo scopo di ottenere degli obiettivi specifici che possono mutare da soggetto a soggetto, in particolare la relazione tra terapia farmacologica e rischio cardiovascolare assume un ruolo decisivo per poter controllare la dislipedemia nei pazienti con diabete di tipo 1 e 2 ma anche la malattia renale di carattere cronico. In base alle linee guida mediche europee ed internazionali nella valutazione dei benefici relativi della terapia farmacologica assume un ruolo decisivo la definizione del rischio cardiovascolare individuale generale, inoltre soffermandosi sul rapporto tra rischio e beneficio si vengono ad evidenziare diversi parametri fondamentali per il proseguimento della cura visto che forniscono eventuali effetti avversi e la durata del trattamento. Il trattamento di elezione in caso di dislipedemia consiste nell’assunzione di statine con lo scopo di prevenire il rischio cardiovascolare, questa terapia viene generalmente prescritta a soggetti colpiti da ipercolesterolemia familiare, iperlipidemia combinata e diabete. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Quadro clinico dell’insufficienza renale associato a dislipidemia. Continue reading

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Sindrome metabolica e rischio cardiovascolare

Sindrome metabolica quadro clinico

In presenza del quadro clinico della sindrome metabolica il soggetto è interessato dalla condizione di ipertrigliceridemia ma oltre a risultare alti i trigliceridi si evidenziano anche aumenti per quanto riguarda la pressione, il grasso addominale e la glicemia. Si tratta infatti di una condizione caratterizzata dalla presenza di diversi squilibri a livello metabolico che espongono il soggetto a diverse patologie che implicano un rischio cardiovascolare più o meno severo, esponendo così il soggetto a varie malattie cardiocircolatorie. La condizione di ipertrigliceridemia è spesso associata ad un aumento della pressione arteriosa, implicando anche casi di iperglicemia a digiuno, alcuni soggetti poi presentano steatosi epatica, si registrano anche episodi di aumento dei valori del colesterolo cattivo. Questa serie di sintomi e fattori di rischio hanno in genere come spia iniziale una condizione di insulino-resistenza che causa l’aumento del grasso addominale, progredendo il quadro clinico causa processi infiammatori e patologie cardiovascolari. Per altre notizie si rimanda alla lettura dell’articolo Grassi idrogenati rischio di sviluppare anomalie. Continue reading

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Trigliceridi alti rischio cardiovascolare

Trigliceridi alti rischio cardiovascolare: una stretta relazione

In caso di ipertrigliceridemia è necessario controllare periodicamente i valori di trigliceridi alti per prevenire il rischio cardiovascolare a cui imputare diverse condizioni patologiche. Quando si evidenzia una concentrazione sanguigna di questi lipidi superiore a 200 mg/dL allora si riscontra uno stato di ipertrigliceridemia che deve essere risolto attraverso uno specifico trattamento dietetico da poter associare con una terapia farmacologica ed una regolare attività fisica. I trigliceridi infatti costituiscono un marker importante per la salute dell’organismo con cui è possibile valutare il rischio cardiovascolare che si traduce in genere in una maggiore esposizione nei confronti di malattie che possono portare anche a delle complicanze gravi quali: angina pectoris, coronaropatie,  trombosi, infarto. I trigliceridi alti sono potenzialmente pericolosi in relazione al tipo di lipoproteine in cui questi grassi vengono immagazzinati, in prevalenza i lipidi si concentrano all’interno di chilomicroni, VLDL e ILDL. Sono maggiormente esposti al rischio cardiovascolare i soggetti che evidenziano la sindrome metabolica, un quadro clinico caratterizzato non solo da valori alti di trigliceridi ma anche da altri fattori preoccupanti quali: obesità addominale, glicemia alta, ipertensione, ipercolesterolemia. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura di Valore dei trigliceridi: un po’ di chiarezza. Continue reading

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