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Trigliceridi alti in gravidanza

Trigliceridi alti in gravidanza

Le future mamme durante i mesi di gestazione vanno incontro a diversi cambiamenti fisici, fisiologici ed ormonali e tra i diversi cambiamenti che si registrano in questa fase possono registrarsi valori di trigliceridi alti in gravidanza, anche se si tratta di un aumento giustificabile tale condizione deve essere monitorata per evitare di sviluppare eventuali problematiche. I lipidi svolgono un ruolo importante all’interno dell’organismo soprattutto in gravidanza, di fatto le molecole di colesterolo prendono parte alla costruzione delle membrane cellulari del feto in pieno sviluppo, quindi è fisiologico registrare un aumento nell’organisno della madre; anche i trigliceridi rappresentano un’importante classe di lipidi visto che forniscono al corpo delle preziose riserve energetiche, in gravidanza è normale un livello più alto di trigliceridi. Queste alterazioni relative ai lipidi a livello ematico, dovute alla gravidanza,  tendono generalmente a rientrare entro i limiti normali dopo il parto.  Colesterolo e trigliceridi sono fattori di rischio cardiovascolare che agiscono sul lungo periodo, dopo il parto è bene verificare dunque se i valori sono tornati nel range della normalità e nel caso contrario adottare un trattamento di tipo curativo. I valori dei trigliceridi invece possono destare preoccupazione se la futura mamma ha una storia pregressa di colesterolo e trigliceridi alti, per non incorrere in patologie connesse con tali alterazioni è meglio seguire una dieta ad hoc per far scendere i valori dei lipidi. Continue reading

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Trigliceridi alti casi di trombosi

Trigliceridi alti casi di trombosi

Il rischio di sviluppare diverse condizioni patologiche è direttamente connesso con i trigliceridi alti e tra le patologie che possono registrarsi si verificano anche casi di trombosi. Quando si parla di trombosi si fa riferimento ad un problema che riguarda le arterie causando infarto ed ictus, ma possono venir interessate anche le vene dove possono formarsi coaguli di sangue che vanno ad occludere il vaso sanguigno inibendo la normale circolazione, in questo caso la trombosi venosa  colpisce in genere gli arti inferiori oppure quelli superiori, più raramente possono venir coinvolte anche le vene profonde dell’addome. La presenza di un coagulo di sangue sulle pareti dei vasi arteriosi, venosi, capillari o coronarici può determinare una condizione potenzialmente grave, dal momento che il trombo può assumere delle dimensioni più consistenti tanto da finire per ostruire il lume del vaso bloccando il regolare flusso del sangue. Si assiste ad un peggioramento del quadro clinico del paziente quando i trombi vanno ad intasare grossi vasi arteriosi sottraendo così ossigeno e nutrimento a diverse parti del corpo che vanno incontro a necrosi. Altre notizie si trovano su Trigliceridi alti rischio cardiovascolare. Continue reading

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Trigliceridi alti ortica

Trigliceridi alti ortica: quali proprietà offre

In caso di trigliceridi alti sono utili tutte quelle erbe amare ricche di fitosteroli tra cui l’ortica la cui azione favorisce il ripristino dell’equilibrio nella produzione del colesterolo. Tra le piante che possiedono un maggiore livello di fitosteroli bisogna segnalare oltre all’ortica anche l’iperico delle piante che contengono un alto contenuto di principi attivi capaci di trattenere i grassi nell’intestino contrastando l’assorbimento a livello ematico. In genere l’iperico può essere assunto quando i trigliceridi alti dipendono da situazioni di stress e tensioni, invece l’ortica è utile viene consigliata nel caso in cui l’aumento dei grassi nel sangue è correlato a disturbi circolatori. L’ortica si dimostra un depuratore e regolatore a livello ematico, per cui è in grado di abbassa il contenuto di grassi e di zucchero nel sangue, per questo motivo sono raccomandate le tisane a base di ortica a chi ha trigliceridi alti ma anche a chi soffre di diabete del tipo 2; a scopo preventivo, per contrastare l’insorgenza di questo genere di patologie. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Fitosteroli colesterolo effetti. Continue reading

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Integratori in caso di trigliceridi alti e colesterolo

Integratori in caso di trigliceridi alti e colesterolo

Tra gli integratori che possono essere prescritti in caso di trigliceridi alti e colesterolo totale superiore ai valori considerati normali ci sono delle formulazioni naturali a base di sostanze che agiscono sul metabolismo lipidico abbassandolo. In commercio si trovano diversi prodotti specificatamente formulati per il trattamento dell’ipertrigliceridemia con lo scopo di favorire il ripristino dei valori ottimali dei lipidi a livello ematico, per congiurare l’insorgenza di condizioni patologiche ben più gravi contribuendo quindi a migliorare lo stato di salute generale del soggetto. Tra gli integratori che vengono consigliati ci sono principalmente quelli a base di omega 3 oppure di olio di pesce, possono venir prescritti anche prodotti a base di olio di fegato di merluzzo, olio di semi di canapa, olio di semi di lino. Gli integratori di omega 3, che devono essere assunti sotto la guida del proprio medico per non sviluppare possibili effetti collaterali, sono disponibili nella formulazione di compresse contenenti olio puro di pesce azzurro concentrato, si ha a che fare con una ricca concentrazione di acidi grassi polinsaturi che richiede il corretto dosaggio per non interagire con eventuali farmaci, e per scongiurare effetti collaterali tra cui la fluidificazione del sangue, possibili alterazioni della funzione epatica, casi di disturbi mentali, si possono registrare anche abbassamenti della pressione sanguigna in associazione ad un incremento dei livelli di zucchero nel sangue. Maggiori notizie su Ipotrigliceridemia le possibili spiegazioni. Continue reading

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Trigliceridi alti pancreatite

Trigliceridi alti pancreatite

In presenza di valori di trigliceridi alti c’è il rischio di sviluppare una pancreatite, in particolare se i livelli risultano superiori a 1500 mg/dl. L’infiammazione del pancreas provoca a sua volta un quadro clinico che può causare l’insorgenza di manifestazioni specifiche quali la comparsa di un violento ed improvviso dolore che si irradia nella parte superiore dell’addome, ma che può estendersi anche verso la schiena, il soggetto risente poi di altri sintomi come nausea e vomito alimentare e biliare. La relazione tra pancreatite ed ipertrigliceridemia si viene a registrare quando i valori di trigliceridi risultano particolarmente elevati e possono determinare casi di pancreatite cronica. Talvolta l’iperlipidemia e l’ipercalcemia possono causare l’insorgenza di pancreatite acuta, i soggetti che presentano la condizione di iperlipidemia risentono dell’azione della lipasi presente nei capillari pancreatici che metabolizzano i livelli di trigliceridi producendo acidi grassi liberi tossici. Anche la condizione di ipercalcemia, dovuta all’aumentato contenuto di calcio (Ca)  a livello ematico, può essere un fattore eziologico della pancreatite sperimentale, anche se non è nota la causa certa si ipotizza che la patologia possa essere ascritta probabilmente alla maggiore permeabilità del dotto pancreatico. Per altre informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Lipidi nel sangue: colesterolo buono e cattivo. Continue reading

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Trigliceridi alti cibi da evitare

Trigliceridi alti cibi da evitare

Seguire una corretta alimentazione è una strategia valida  come dieta anti-colesterolo, capace anche di abbassare i trigliceridi alti per cui è necessario fare attenzione ai cibi da evitare a partire dalla selezione di quegli alimenti da bandire dalla tavola, si devono principalmente ridurre tutte quelle fonti alimentari grasse e limitare il consumo di zuccheri semplici e con alto indice glicemico. Tra gli alimenti che hanno un’alta concentrazione di grassi ci sono: la margarina, il burro, lo strutto, il lardo, i salumi, le carni, i formaggi stagionati; vanno anche eliminati i carboidrati semplici come gli alimenti a base di farina bianca, si raccomanda poi un ridotto apporto di glicidi a partire dallo zucchero. Più in generale in caso di trigliceridi alti vanno eliminati alimenti quali: dolci, merendine, miele, torte, biscotti, gelati, cibi fritti, salse, bevande alcoliche. In caso di sovrappeso è opportuno praticare una regolare attività fisica per bruciare gli agglomerati di cellule adipose costituite da trigliceridi, riducendo le cellule adipose si favorisce il calo del livello di trigliceridi. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Dieta trigliceridi alti: un’alimentazione povera di lipidi. Continue reading

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Trigliceridi alti semi oleosi proprietà utili

Trigliceridi alti semi oleosi

Quando si rilevano valori di trigliceridi alti in associazione a livelli elevati di colesterolo totale è opportuno modificare apportare delle modifiche nella propria dieta introducendo alcuni cibi benefici, tra cui i semi oleosi quali: semi di lino, di girasole, di sesamo, di zucca; è utile inoltre consumare regolarmente la frutta secca a guscio detta propriamente frutta oleosa, si tratta di noci, nocciole, mandorle, anacardi, arachidi. Quando il quadro clinico presenta una concentrazione ematica di lipidi superiore ai valori del range di riferimento, il soggetto è maggiormente esposto al rischio di occlusione dei vasi e di andare incontro a disturbi di circolazione e problematiche cardiache. Per ridurre la concentrazione di lipidi a livello ematico sono utili i semi oleosi e la frutta secca in quanto fonti di grassi capaci di ridurre i livelli del colesterolo e dei trigliceridi, ma anche per migliorare il quadro sintomatologico connesso a patologie cardiovascolari e diabetiche; in più queste sostanze nutritive costituiscono anche una buona fonte di energia, vitamine, proteine e fibre. Maggiori informazioni si trovano su Alti livelli di trigliceridi disfunzioni del metabolismo glucidico. Continue reading

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Trigliceridi alti lipoproteine

Trigliceridi alti lipoproteine: rischio cardiovascolare

I trigliceridi alti non rappresentano sempre un fattore di rischio cardiovascolare, questo fattore è strettamente connesso con il tipo di lipoproteine in cui i trigliceridi sono prevalentemente stoccati: questi lipidi si concentrano principalmente all’interno di chilomicroni, VLDL e ILDL. Con il termine lipoproteina si fa riferimento ad un composto di biomolecole idrofobe ed anfipatiche che hanno il compito di raccogliere e trasportare i lipidi, in particolare i trigliceridi, il colesterolo ed il colesterolo esterificato. Rientrano nella classificazione delle lipoproteine alcuni enzimi, gli antigeni, le adesine, le proteine strutturali, le tossine. In genere le lipoproteine VLDL e soprattutto le IDL sono considerate delle sostanze aterogeniche, ossia dimostrano di avere la capacità di attivare oppure di accelerare un processo di formazione di grassi depositati nelle arterie, nello specifico il processo aterogeno aumenta con il diminuire della dimensione delle lipoproteine. Per approfondimenti si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti fibrinolisi: cosa implica per la salute. Continue reading

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Prugnolo per ridurre il livello di trigliceridi alti

Prugnolo per ridurre il livello di trigliceridi alti

Tra i rimedi di medicina domestica il prugnolo (Prunus amygdalus) viene indicato per placare diversi disturbi ma anche per ridurre il livello di trigliceridi alti. Il pruno selvatico, o prugnolo, è un arbusto spinoso di cui si utilizzano in campo erboristico i fiori ed i frutti ma anche le gemme, la corteccia e le foglie in queste parti infatti si concentrano le sue proprietà astringenti, depurative, toniche, lassative e diuretiche; inoltre questa pianta ha la capacità di ridurre le betalipoproteine, abbassare i valori dei trigliceridi e quelli del colesterolo totale. È necessario abbassare i trigliceridi alti perché rappresentano la principale componente del tessuto adiposo, che fornisce non solo una valida fonte di energia ma anche la fonte di grasso. In caso di ipertrigliceridemia ed ipercolesterolemia tra i rimedi di tipo fitoterapico si raccomanda l’assunzione del prugnolo una pianta che ha la capacità di ridurre i valori ematici dei trigliceridi e del colesterolo totale. Come trattamento si indica di assumono le gemme alla 1DH: 50-100 gocce una volta al giorno in caso di ipertrigliceridemia e di ipercolesterolemia, per la corretta posologia e dosaggio è comunque opportuno chiedere un consulto al proprio naturopata di fiducia. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Trigliceridi alti soia: l’utilità della lecitina. Continue reading

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Trigliceridi alti diabete di tipo 2: la relazione

Trigliceridi alti diabete di tipo 2

In molti casi i livelli di trigliceridi alti sono il sintomo più evidente del diabete di tipo 2 non controllato, capita spesso di riscontare nei soggetti diabetici non solo dei valori di glicemia alta, ma anche un eccesso di trigliceridi, a questi sintomi si associa poi un  eccesso di colesterolo cattivo (LDL) ed una riduzione dei valori del colesterolo buono. La relazione stretta tra l’insorgenza del diabete ed ipertrigliceridemia dipende  dal fatto che l’equilibrio dei trigliceridi nel sangue è influenzato dalla stessa funzionalità dell’insulina nel fegato per cui un’alterazione del processamento dell’insulina provoca l’ipertrigliceridemia. Oltre ad un regime alimentare corretto associato ad un regolare esercizio fisico per abbassare la concentrazione dei trigliceridi bisogna anche favorire il compenso glicemico, un fattore indispensabile per ridurre l’ipertrigliceridemia. Per maggiori informazioni si rimanda alla lettura dell’articolo Valori ematici dei trigliceridi pillola anticoncezionale: incremento. Continue reading

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