Category Archives: Trigliceridi alti

Trigliceridi alti: come capire se sono alti, quali azioni intraprendere e come modificare la propria dieta.

Aumento dei livelli di trigliceridi niacina

Aumento dei livelli di trigliceridi niacina

Da diverse ricerche è emerso che è possibile contrastare l’aumento dei livelli di trigliceridi attraverso il ricorso alla niacina, tenendo a bada la condizione di ipertrigliceridemia si riduce il rischio significativo di malattie cardiovascolari, anche se i livelli di colesterolo LDL sono normali. In base ai dati emersi da una ricerca scientifica pubblicata sull’Archives of Internal Medicine è stato dimostrato che la niacina (vitamina B3) è in grado di ridurre i livelli di trigliceridi (favorendo una riduzione dal 30% al 50 %), allo stesso tempo questa sostanza sarebbe capace di aumentare i livelli di colesterolo HDL agevolando anche una riduzione importante del colesterolo LDL . Secondo questa ricerca, la terapia a base di niacina contro l’ipertrigliceridemia deve essere adottata solo sotto la supervisione di un medico, si tratta di un approccio terapeutico che favorisce un miglioramento delle alterazioni a carico delle lipoproteine; questa sostanza permette così di ottenere dei cambiamenti importanti sui livelli dei lipidi sierici a cui si associa un miglioramento degli stati clinici di malattia coronarica. Per approfondimenti su questo argomento si rimanda alla lettura di Riduzione dei trigliceridi e del colesterolo olio di canoa. Continue reading

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Migliorare il profilo lipidico del sangue omega 3 e steroli vegetali

Migliorare il profilo lipidico del sangue omega 3 e steroli vegetali

Per migliorare il profilo lipidico del sangue da diverse ricerche è emerso che è opportuno assumere regolarmente delle dosi di omega 3 e steroli vegetali che consentono di ridurre i livelli di colesterolo e di trigliceridi, prevenendo così il rischio cardiovascolare in quanto gestire una concentrazione troppo alta di lipidi nel sangue espone il soggetto allo sviluppo di coronaropatie. Tra le diverse ricerche scientifiche che si sono concentrate su questo tema, bisogna menzionare lo studio condotto da un team di ricercatori dei Paesi Bassi in collaborazione con scienziati svedesi e pubblicato sulla rivista Journal of Nutrition, in base ai dati resi noti è stata notato un significativo calo dei livelli dei trigliceridi e di colesterolo cattivo nei pazienti che si sono sottoposti in via sperimentale alla somministrazione contemporanea di DHA (acido docosaesaenoico), EPA (acido eicosapentaenoico) e steroli: in questi soggetti si è registrata una riduzione della concentrazione di trigliceridi compresa tra il 9 e il 16% e del colesterolo del 13%. Continue reading

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Yucca in caso di ipercolesterolemia

Yucca in caso di ipercolesterolemia

La presenza delle saponine fa acquisire ad una pianta come la yucca la capacità di ridurre i livelli di colesterolo presenti nel sangue, in questo caso è un naturale rimedio a cui far ricorso in caso di ipercolesterolemia, per ottenere questo effetto si raccomanda l’assunzone adrguata di saponine nella dieta. Inoltre questa agavacea originara delle Americhe viene consigliata a chi svolge un’intensa attività sportiva, la yucca combatte il mal di testa, l’ipertensione, l’artrite, disturbi all’apparato gastrointestinale (la pianta è indicata a chi soffre di gastrite ed ulcera); da recenti indagini scientifiche è emersa un’azione preventiva della pianta contro l’insorgenza di alcune forme tumorali come il cancro al colon. La pianta contiene una buona fonte di amidi, di proteine, di carboidrati, di fibre, di vitamine del gruppo B, di vitamina C, sali minerali (magnesio e potassio) acido ascorbico. La parte edibile della pianta è un tubero sodo dalla forma allugata, per poter consumare la radice di yucca è necessario sottoporla a cottura mentre non è possibile ingerirla cruda, basta farla bollire ed eliminare il filamento centrale fibroso. La yucca è simile nell’aspetto ad una comune patata, si tratta infatti di un vero e proprio alimento che possiede non solo delle proprietà nutritive ma anche delle virtù di tipo terapeutico. Continue reading

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Estratto di basilico sacro azione ipolipemizzante

Estratto di basilico sacro azione ipolipemizzante

Si possono ottenere risultati utili nel trattamento naturale dei trigliceridi facendo ricorso ad alcuni specifici oli essenziali tra cui l’estratto di basilico sacro che possiede un’azione ipolipemizzante a cui si associa un’azione antiossidante efficace per contrastare l’ipercolesterolemia. Conosciuto anche con il nome di basilico tulsi, da diversi studi clinici condotti sull’uomo è emerso che tale rimedio naturale è in grado di promuovere un valido effetto antidiabetico che agisce per ridurre la glicemia, equilibrare i profili lipidici, in questo modo in maniera indiretta si svolge anche un’azione di protezione nei confronti del fegato e dei reni contrastando i danni metabolici causati da alti livelli di glucosio a livello ematico. La specifca azione di tipo ipolipemizzante promossa dal basilico tulsi si deve alla presenza dell’eugenolo un principio attivo in grado di controllare i livelli di glucosio nel sangue, favorendo questa azione ne consegue così un controllo anche sui livelli dei trigliceridi che possono essere abbassati in maniera naturale ricorrendo a questo olio essenziale che può essere assunto per via orale aggiungendo una o due gocce in acqua calda oppure in diversi tipi di infusi, in commercio è possibile reperire diversi tipi di integratori a base di basilico tulsi. Continue reading

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Fibrati azione ipolipidemizzante

Fibrati azione ipolipidemizzante

Per abbassare i valori di colesterolo ed i livelli plasmatici di trigliceridi vengono prescritti i fibrati, dei farmaci specifici capaci di attivare un’azione ipolipidemizzante agendo a diversi livelli. Questa classe di farmaci è in grado di stimolare il catabolismo delle VLDL ossia delle particelle lipoproteiche che trasportano i trigliceridi ed il colesterolo nel sangue, un’attività mediata dall’attivazione dell’enzima lipasi lipoproteica in grado di idrolizzare i trigliceridi; inoltre i farmaci fibrati sono capaci di ridurre la sintesi di VLDL a livello epatico quindi sono in gardo di facilitare l’eliminazione biliare del colesterolo inibendo l’attività dell’enzima HMG-CoA-reduttasi che a livello epatico prende parte alla produzione di colesterolo; infine stimolando la sintesi della lipoproteina Apo A1 questi farmaci vanno ad incrementare i livelli di colesterolo buono in misura del 10-15%. Oltre ad essere prescritti per ridurre i valori dei lipidi ematici, i fibrati trovano altro impiego terapeutico, nello specifico la classe del bezafibrato e del fenofibrato abbassano la concentrazione a di fibrinogeno, una proteina coinvolta nel processo di coagulazione del sangue, favorendo il calo dei livelli della fibrinogenemia e riducendo l’aggregabilità piastrinica il sangue perde di densità, riducendo così il rischio di formazione di trombi nei vasi sanguigni. Continue reading

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Controllare i livelli di trigliceridi e colesterolo gemmoderivati

Controllare i livelli di trigliceridi e colesterolo gemmoderivati

Tra i rimedi naturali utili per controllare i livelli di trigliceridi e colesterolo si consigliano anche alcuni gemmoderivati che permettono di regolare i livelli ematici dei lipidi prevenendo così la possibile insorgenza di malattie cardiovascolari e diversi disturbi di salute.  Il colesterolo cattivo risulta costituito da lipoproteine a bassa densità (LDL – Low Density Lipoprotein), quando le LDL si attestano su valori normali forniscono alle cellule il corretto fabbisogno di colesterolo, nel caso in cui i trasportatori del colesterolo nel sangue risultano in eccesso le cellule continuano ad inglobare LDL, la loro sintetizzazione determina un residuo insolubile di colesterolo che causa l’ispessimento delle arterie, una condizione che provoca l’insorgenza di molte malattie cardiovascolari. Per controllare i livelli di colesterolo cattivo nel sangue si raccomanda l’assunzione di alcune macerazioni glicoliche di tessuti meristematici di alberi ed arbusti e tra i gemmoderivati più efficaci in tal caso si consiglia il gemmoderivato di olivo da assumere prima dei pasti per agire sul metabolismo lipidico favorendo la riduzione dei livelli di trigliceridi e di colesterolo nel sangue; questo preparato naturale ha proprietà ipotensiva, antisclerotica, ipocolesterolemizzante valide per abbassare alti livelli di trigliceridi, valori eccessivi di colesterolo, arteriosa alta, ma anche per risolvere il quadro clinico legato a sindromi sclerotiche provocate dalla senilità oppure dal diabete. Continue reading

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Riso rosso proprietà ipolipidemizzanti

Riso rosso proprietà ipolipidemizzanti

Anche in occidente sono apprezzati i benefici del riso rosso fermentato conosciuto per le sue proprietà ipolipidemizzanti a cui si associano altre virtù note sin dal passato dalla fitoterapia cinese. Da diversi studi scientifici è stato rivelato che il riso rosso fermentato è in grado di regolare i livelli di colesterolemia totale, colesterolo LDL e trigliceridemia. Si tratta di una qualità di riso, che deve il suo nome alla caratteristica colorazione determinata dalla fermentazione attivata dal Monascus purpureus o lievito rosso: durante la sua attività fermentatrice il lievito si arricchisce di monacoline, delle sostanze a cui attribuire un’efficace attività ipocolesterolemizzante. Tra queste sostanze si ritrova la monacolina K a cui è possibile attribuire un’azione farmacologica paragonabile al principo attivo della lovastatina, un farmaco della famiglia delle statine, questa componente presente nel riso rosso ha la capacità di inibire la HMG-CoA reduttasi, un enzima che assume un ruolo centrale nella biosintesi del colesterolo. Oltre ad essere in possesso di una valida proprietà ipolipidemizzante, il riso rosso fermentato è capace di ridurre il rischio cardiovascolare in quanto stimola l’attivazione di azioni antiaterosclerotiche. Continue reading

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Trigliceridi alti in gravidanza

Trigliceridi alti in gravidanza

Le future mamme durante i mesi di gestazione vanno incontro a diversi cambiamenti fisici, fisiologici ed ormonali e tra i diversi cambiamenti che si registrano in questa fase possono registrarsi valori di trigliceridi alti in gravidanza, anche se si tratta di un aumento giustificabile tale condizione deve essere monitorata per evitare di sviluppare eventuali problematiche. I lipidi svolgono un ruolo importante all’interno dell’organismo soprattutto in gravidanza, di fatto le molecole di colesterolo prendono parte alla costruzione delle membrane cellulari del feto in pieno sviluppo, quindi è fisiologico registrare un aumento nell’organisno della madre; anche i trigliceridi rappresentano un’importante classe di lipidi visto che forniscono al corpo delle preziose riserve energetiche, in gravidanza è normale un livello più alto di trigliceridi. Queste alterazioni relative ai lipidi a livello ematico, dovute alla gravidanza,  tendono generalmente a rientrare entro i limiti normali dopo il parto.  Colesterolo e trigliceridi sono fattori di rischio cardiovascolare che agiscono sul lungo periodo, dopo il parto è bene verificare dunque se i valori sono tornati nel range della normalità e nel caso contrario adottare un trattamento di tipo curativo. I valori dei trigliceridi invece possono destare preoccupazione se la futura mamma ha una storia pregressa di colesterolo e trigliceridi alti, per non incorrere in patologie connesse con tali alterazioni è meglio seguire una dieta ad hoc per far scendere i valori dei lipidi. Continue reading

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Ipertrigliceridemia uso dei fibrati

Ipertrigliceridemia uso dei fibrati

Tra i farmaci ipolipemizzanti, in caso di ipertrigliceridemia può essere indicato l’uso dei fibrati, considerati farmaci d’elezione in caso di alti livelli dei trigliceridi che risultano superiori al valore di 885mg/dl, spesso questa classe di farmaci viene prescritta anche ai soggetti che presentano alti livelli di colesterolo cattivo. Per combattere l’alta concentrazione a livello ematico dei lipidi generalmente viene prescritto come trattamento farmacologico la terapia con statine, per poi passare alla cura con i fibrati, se però il medico registra una forma di resistenza alle statine raccomanda un approccio terapeutico con un fibrato. I fibrati vengono indicati per trattare il quadro clinico delle ipertrigliceridemie e talvolta delle iperlipidemie, ma alla monoterapia si privilegia nella maggior parte dei casi l’associazioni dei fibrati con altri trattamenti a base di statine, omega-3 (trigliceridi omega-3 marini, esteri etilici degli acidi omega-3), niacina o sequestranti degli acidi biliari. I soggetti colpiti da ipercolesterolemia ed ipertrigliceridemia in associazione a diabete di tipo 2 vengono invece sottoposti ad un trattamento iniziale a base di una statina e successivamente si tende ad aggiungere un fibrato se i livelli di trigliceridi superano i 204mg/dl. Continue reading

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Ipertrigliceridemia steatosi epatica

Ipertrigliceridemia steatosi epatica

L’ipertrigliceridemia può associarsi a diverse condizioni patologiche tra cui la steatosi epatica, in questo caso il fegato grasso è dovuto ad un eccessivo accumulo di grasso nelle cellule epatiche. In ambito clinico si identificano diverse eziologie della steatosi epatica dovute essenzialmente a tre cause principali quali: aumentato apporto di grassi, ridotto smaltimento dei lipidi, aumentata sintesi endogena di grassi. Possono determinare un aumento dell’apporto di grassi l’adozione di un regime alimentare eccessivamente calorico ed iperlipidico, un altro fattore che può causare tale aumento è da imputare ad un incremento della mobilizzazione degli acidi grassi non esterificati (i cosiddettiNEFA) dovuto all’assunzione di caffeina oppure all’influenza di alcune patologie quali il diabete mellito o la malattia di Von Gierke. Si riscontra invece la condizione di steatosi da ridotto smaltimento di grassi in presenza di ipossia, ossia di carenza di ossigeno nell’intero organismo, ma possono determinare questa condizione anche altre cause scatenanti quali: difetti della sintesi delle apolipoproteine, una dieta ipoproteica, carenza di colina (vitamina J), deficit di vitamina B12, eccesso di niacina. Le steatosi da aumentata sintesi dei grassi sono causate da un accumulo di grassi per meccanismi di sintesi endogena causate dall’assunzione di barbiturici ed alcol. Maggiori notizie su Effetto ipotrigliceridemizzante regime alimentare. Continue reading

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