Yucca in caso di ipercolesterolemia
La presenza delle saponine fa acquisire ad una pianta come la yucca la capacità di ridurre i livelli di colesterolo presenti nel sangue, in questo caso è un naturale rimedio a cui far ricorso in caso di ipercolesterolemia, per ottenere questo effetto si raccomanda l’assunzone adrguata di saponine nella dieta. Inoltre questa agavacea originara delle Americhe viene consigliata a chi svolge un’intensa attività sportiva, la yucca combatte il mal di testa, l’ipertensione, l’artrite, disturbi all’apparato gastrointestinale (la pianta è indicata a chi soffre di gastrite ed ulcera); da recenti indagini scientifiche è emersa un’azione preventiva della pianta contro l’insorgenza di alcune forme tumorali come il cancro al colon. La pianta contiene una buona fonte di amidi, di proteine, di carboidrati, di fibre, di vitamine del gruppo B, di vitamina C, sali minerali (magnesio e potassio) acido ascorbico. La parte edibile della pianta è un tubero sodo dalla forma allugata, per poter consumare la radice di yucca è necessario sottoporla a cottura mentre non è possibile ingerirla cruda, basta farla bollire ed eliminare il filamento centrale fibroso. La yucca è simile nell’aspetto ad una comune patata, si tratta infatti di un vero e proprio alimento che possiede non solo delle proprietà nutritive ma anche delle virtù di tipo terapeutico.
L’azione delle sapogenine
La concentrazione di saponine nella pianta agavacea attiva un’azione depurativa a livello ematico in quanto favorisce la riduzione dei grassi: la riduzione del colesterolo viene attivata dalla stessa struttura delle sapogenine che hanno una morfologia simile a quella del colesterolo. Si presume che questi glicosidi terpenici di origine vegetale siano in grado di esplicare un effetto diretto nei confronti del metabolismo epatico del colesterolo riducendo l’assorbimento del colesterolo alimentare ed endogeno, anche se no è chiaro il loro meccanismo d’azione si ipotizzano diverse modalità di azione quali: le saponine potrebbero formare dei composti insolubili con il colesterolo; secondo un’altra tesi queste sostanze sarebbero in grado di attivare l’adsorbimento dei sali biliari riducendo la presenza di colesterolo in circolo; alcuni studiosi sostengono che i glicosidi terpenici di origine vegetale siano in grado di incrementare il processo di sintesi di colesterolo epatico ed intestinale.