Cause e conseguenze del progesterone basso

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Quando si parla di progesterone basso si entra nell’ambito della gravidanza ed è per questo motivo che risulta utile capire di cosa si tratta e se ci sono, o meno, dei rischi connessi a questa situazione. È altresì importante comprendere quali sono le cause che fanno sì che si abbiano bassi valori di progesterone in gravidanza.

La domanda che ci si deve porre, quindi, concerne il cosa si deve andare a fare nel caso in cui la specifica analisi vada a mettere in luce dei livelli troppo bassi di questo ormone steroideo.

Prima di entrare nello specifico, è importante capire quale sia il ruolo del progesterone e perché è così importante nella fase della gravidanza.

Ecco, quindi, che si deve sottolineare che si tratta di un ormone il cui scopo principale è quello di dare la possibilità di iniziare una gravidanza. Il progesterone, in parole povere, può essere sinonimo di capacità di concepimento ed è per questo motivo che è molto importante tenere sotto controllo quelli che sono i valori dello stesso.

Come detto, e come segnalato dall’ ottimo articolo pubblicato su Salutarmenteil blog creato e gestito dalla Dott.ssa Maria Carrano, il progesterone non è solo un ormone femminile, ma è presente in maggiore quantità nelle donne, proprio perché è l’ormone della gravidanza così come lo abbiamo definito.

Grazie alla presenza del progesterone, l’utero si prepara ad affrontare il percorso di sviluppo e l’impianto dell’embrione e questo spiega perché nella fase che segue quella dell’ovulazione ci sia un vero e proprio picco di suddetto ormone.

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Dopo il concepimento è la placenta che inizia a secernere progesterone e questo ha un solo scopo: quello di far sviluppare l’embrione nel modo giusto. Attenzione, però, perché questo livello ormonale non è costante per tutta la gravidanza. Ad un certo punto, per permettere all’utero di prepararsi al parto, c’è un calo natural ed è normale che sia così.

Come si fa per valutare il livello di progesterone in fase di gravidanza? Sebbene non si tratti di un esame che si fa solitamente, il ginecologo che segue la donna incinta può farla sottoporre a una specifica analisi. Questa serve sia prima della gravidanza, per capire se una donna ha avuto o meno una regolare ovulazione, che per monitorare la placenta durante la fase di gestazione o per scongiurare le possibilità di aborto.

Tuttavia, il dosaggio del progesterone va eseguito anche quando ci si accorge di alcune anomalie che potrebbero far sospettare una carenza dello stesso. In concomitanza, molto spesso, si fanno fare anche altre analisi specifiche sia per gli ormoni che a livello tiroideo.

A questo punto, non rimane che andare ad analizzare cosa comporta la riduzione di progesterone nel sangue. Le cause di ciò sono diverse e bisogna conoscerle così da riuscire ad affrontare al meglio la situazione.

Dato che alcuni fattori possono alterare questa analisi, è utile sapere che solitamente l’esame del progesterone viene ripetuto nel corso dei mesi per un determinato periodo.

Quali sono, quindi, i valori da ritenersi normali e quando, invece, si parla di progesterone basso?

Nelle donne in fase luteale i valori standard sono compresi tra 1,70-27,00 ng/mL; in piena ovulazione tra 0,80-3,00 ng/mL; in fase follicolare tra 0,20-1,50 ng/mL. Valori inferiori possono provocare preoccupazione se si è in fase di gravidanza, ma non solo. Cosa può accadere? Tra le conseguenze c’è la morte intrauterina del feto, la menopausa, la sindrome di Turner, l’amenorrea, l’insufficienza ovarica e altri disturbi più o meno gravi.

È, quindi, importante tenere sotto controllo la situazione con l’aiuto di un esperto in grado di monitorare e di suggerire cosa fare in questi specifici casi.

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